La scuola della beata ignoranza

È in dirittura di arrivo il primo dei decreti legislativi che accompagnano la legge della “Buona Scuola”, che sarebbe il caso di chiamare della “Mala Scuola” perché purtroppo troppi danni sta arrecando al sistema d’istruzione.

Ebbene il primo d. lgs. cambia ancora una volta l’esame di stato del primo e del secondo ciclo d’istruzione, togliendo dall’esame la tanto discussa prova Invalsi, riducendo l’esame come momento fondamentale per la vita dell’alunno ad una vera e propria passeggiata davanti alla commissione che deve solo certificare se l’alunno possiede le conoscenze di base e le competenze e se non le possiede…va bene lo stesso: può essere ugualmente promosso. In questo modo la scuola va a certificare la “beata ignoranza di Stato”, ovverossia si fornisce all’alunno il passpartour per andare avanti anche se non sa nulla.

È, davvero abominevole pensare di eliminare de facto la bocciatura dalle scuole primarie, dal momento che alla scuola primaria non si bocciava quasi più, ma toglierla anche dalla scuola secondaria di I grado con l’inciso di circoscriverla ai casi eccezionali è davvero scandaloso! Rappresenta una vera e propria mazzata per la scuola italiana e per la classe docente che viene ancora di più sminuita del suo ruolo sociale. Gli alunni si troveranno autorizzati dallo Stato a sbeffeggiare, picchiare, deridere con l’appoggio dei genitori che diventano ope legis conniventi dei propri figli e quindi legalizzati a compiere atti di teppismo e aggressione nei riguardi del personale docente che si troverà inerme e con le armi del tutto spuntate nel dover difendere la propria reputazione e la propria dignità.

Per non parlare poi della composizione della commissione d’esame che al primo ciclo d’istruzione sarà presieduta dallo stesso Dirigente Scolastico della Scuola e da una commissione di docenti interni per quanto attiene l’Esame di Stato con il solo presidente esterno. C’eravamo accorti da tempo che gli esami conclusivi dei cicli d’istruzione erano ormai una pagliacciata, ma con questa riforma si sancisce inequivocabilmente che gli esami non servono proprio a nulla se non a riempire tante carte inutili di voti e giudizi fantascientifici.

E le pagelle che non conterranno più i voti ma le lettere dell’alfabeto con giudizi. Ora ci eravamo abituati ai voti e voilà si torna indietro con lo scopo ben preciso di non mortificare e traumatizzare l’alunno perché un conto è scrivere due, tre quattro sulla pagella, altro conto è scrivere “l’alunno non si è impegnato per l’intero anno scolastico, anche se nell’ultimo periodo ha fatto registrare un lievissimo miglioramento” e, quindi con un aggettivo si compie il miracolo di salvarlo dalla paventata bocciatura. Con questa riforma così concepita si andrà a produrre un livellamento delle conoscenze che mette sullo stesso piano lo studente preparato e quello che per un intero anno ha scaldato solo il banco.

È una cosa veramente obbrobriosa, non si possono pensare soluzioni e riforme del sistema d’istruzione concepite in siffatto modo: è davvero schizofrenico cancellare con un colpo di mannaia anni di duro e serio lavoro di docenti preparati che per nulla potranno digerire uno scempio madornale della scuola italiana. Sarebbe il caso che i tecnici del MIUR rivedano la bozza in discussione per apportarvi le opportune modifiche, altrimenti per la scuola italiana arriverà il momento di decretarle la “morte di Stato”.    

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