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La scuola dell’infanzia statale compie 57 anni, adesso c’è chi vorrebbe renderla obbligatoria

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April 24, 2025

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Il 18 marzo è una data storica per il sistema scolastico italiano: proprio in questo giorno, nel 1968 veniva promulgata dal Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat la legge 444 sull’ordinamento della scuola materna statale.
Per la verità, per essere precisi, quella legge aveva proprio istituito la scuola materna statale che fino ad allora non esisteva affatto.
Prima di quella data, infatti, c’erano scuole materne ma erano gestite per lo più da enti religiosi e in alcuni casi da Comuni anche se non mancavano esperienze di scuole gestite da grandi aziende private come Fiat, Olivetti e poche altre.
Quella che mancava era però l’idea che i bambini fra i 3 ei 6 anni di età avessero bisogno di una scuola vera tant’è che allora si parlava ancora di asili infantili.
La legge del 1968 rappresenta una svolta straordinaria non solo sotto il profilo pedagogico ed educativo ma anche da un punto di vista politico: solo due anni prima, il Governo di centro sinistra guidato da Aldo Moro aveva presentato una legge analoga che però al momento del voto parlamentare non era stata approvata a causa del voto contrario di un gruppo di franchi tiratori della stessa Democrazia Cristiana tanto da costringere Moro alle dimissioni.
Il fatto è che non tutto lo schieramento cattolico aveva digerito l’accordo che Moro aveva raggiunto con i Socialisti e con i Repubblicani e troppo forte era ancora il timore della DC che la Chiesa perdesse il monopolio della gestione dei servizi educativi per l’infanzia.
Aldo Moro però non si perse d’animo e si rimise al lavoro e finalmente, nel 1968, nuovamente alla guida di un governo di centro sinistra, riuscì nello scopo di far approvare la legge, seppure con il voto contrario del Partito Comunista e del Movimento Sociale.
L’anno successivo vennero approvati gli Orientamenti che restarono in vigore fino al 1991 quando vennero sostituiti dai nuovi orientamenti nei quali per la prima volta si usava l’espressione scuola dell’infanzia.
A distanza di quasi 60 anni dalla legge 444 molti ritengono che questo segmento scolastico non abbia ancora il riconoscimento che meriterebbe.
La scuola dell’infanzia, infatti, pur essendo ormai frequentata di fatto da più del 90% dei bambini di 3-6 anni, non è obbligatoria e per la verità non fa neppure parte della scuola del primo ciclo che comprende soltanto la primaria e la secondaria di primo grado.
Attualmente alla scuola dell’infanzia sono iscritti poco meno di un milione e 200mila bambini, 900mila nelle scuole statali, e il resto nelle paritarie comunali, diffuse soprattutto a Roma, Milano ed Emilia Romagna, e religiose (in particolare nel Veneto dove arrivano circa il 50% del totale).