Il 10 ottobre, con un comunicato piuttosto laconico, l’Usr del Veneto informa i Dirigenti Scolastici delle scuole della regione che il 16 ottobre, presso l’auditorium del Liceo Modigliani di Padova, farà tappa il “Tour della Buona Scuola” alla presenza del Capo di Gabinetto del Miur Alessandro Fusacchia.
Dal testo si evince che: La prima parte dell’incontro è dedicata alla libera discussione sui temi del piano “La Buona scuola” mentre la seconda verterà sul tema specifico inerente il rapporto tra scuola e lavoro; l’incontro è dedicato ai componenti in carica delle sette Consulte Provinciali degli Studenti; si chiede cortesemente alle SS.LL. la consueta preziosa collaborazione al fine di consentire la massima e puntuale presenza degli studenti e l’accompagnamento da parte dei docenti disponibili.
Il 14 ottobre l’Usr del Veneto pubblica un nuovo post in cui si forniscono ulteriori dettagli: lo scopo dichiarato è quello di ascoltare “il territorio a Padova”, come pomposamente annunciato sul sito, ma il tempo dedicato a questo ascolto è di un’ora scarsa, all’interno della quale dovranno anche intervenire i Rappresentanti della Confindustria del Veneto e della Regione Veneto; nel poco rimanente chi potrà, interverrà al massimo per tre minuti; dal testo: INTERVENTI E DISCUSSIONE SENZA FILTRO – “BarCamp”, 3 minuti di tempo a studenti, dirigenti scolatici, docenti, famiglie, organizzazioni di rappresentanza per dire la propria sul Piano “la Buona Scuola”.
A partire da queste scarne informazioni docenti e studenti che da anni lavorano insieme nel territorio padovano a difesa della scuola pubblica decidono di provare a partecipare all’incontro per poter dare la loro chiave di lettura in merito alla proposta renziana e per avanzare idee diverse per la scuola futura.
Alle 10.45 si danno appuntamento fuori del Liceo Modigliani; al loro arrivo trovano una situazione paradossale: l’ingresso della scuola è sbarrato da funzionari della Polizia e degli Uffici scolastici Regionali e Provinciali, gli insegnanti e gli studenti convocati per il meeting vengono “setacciati” con perquisizione di borse e zaini, viene effettuato un controllo serrato degli accrediti di cui solo alcuni sono in possesso e di cui mai si era fatto cenno nei comunicati dell’USR, polizia dentro la scuola stessa, presidio di ben 4 blindati nelle immediate vicinanze. Una situazione inaudita, impensabile ed ingiustificabile.
Ad insegnanti e studenti che si erano dati appuntamento sperando di poter partecipare per esprimere il loro punto di vista è stato negato l’ingresso perché non in possesso di accredito, anche se l’annuncio predisposto dal MIUR recitava che la riunione era aperta a tutti. Ciò nonostante, alcuni “indesiderati” riescono comunque ad entrare è ad essere testimoni di quanto segue. All’interno diversi studenti (quelli accreditati delle varie consulte delle province venete), un po’ di funzionari degli uffici scolastici, qualche dirigente e pochissimi docenti. Avvio della passerella gestita dal dr. Quaglia (Dirigente dell’USR).
Dopo qualche saluto e una breve introduzione di Alessandro Fusacchia si passa agli interventi, rigorosamente prestabiliti, di 3 minuti ciascuno e scelti fra le risposte che gli studenti avevano inviato ai responsabili delle consulte: in sostanza il rappresentante del Miur aveva già letto in anticipo le domande e valutato quali fossero meritorie di essere proposte. Intervallati agli studenti pochi interventi di dirigenti/funzionari, un rappresentante confindustriale, uno dei genitori (cattolici, ovviamente), un docente.
Nel complesso una carrellata preconfezionata, nella quasi totalità acritica rispetto al merito della proposta, talvolta richieste di più attenzioni, più soldi, più impresa… Ogni tanto uno spunto interessante da qualche intervento dei ragazzi e tanto fumo oppure totale acquiescenza al piano da parte degli altri. In una pausa, dovuta alla telefonata del ministro Giannini al suo Capo di Gabinetto, il dr. Quaglia cerca di intrattenere i presenti quando uno dei “docenti senza accredito” chiede a voce alta se erano previsti anche interventi “liberi”; la risposta del Dirigente dell’USR è stata: se l’intervento era in tema, se non era inopportuno, se il richiedente era una persona di scuola… forse si poteva, anche se ufficialmente non erano previsti.
Dopo quasi due ore, terminata la passerella prevista, il dr. Quaglia chiede a Fusacchia se accetta un paio di domande dal “pubblico” e lui molto democraticamente dice di sì. Riescono a parlare in due, uno studente e il docente che avevo chiesto precedentemente di poter dire la sua. Sono stati gli unici interventi critici (a parte quello di un rappresentante di consulta che ha avanzato preoccupazioni per l’ingresso delle imprese nella scuola), molto applauditi, specie quando è stato ricordato il recente crollo del soffitto al Liceo Selvatico come esempio di interventi più urgenti che dotare di LIM e tablet ogni scuola.
Al termine un’ultima mezz’oretta di risposte fumose e difensive di Fusacchia. Nota metacomunicativa: chi interveniva si volgeva istintivamente verso il pubblico presente, ma veniva invitato a girarsi verso Fusacchia e a dare le spalle alla sala. Senza dubbio un’ottima giornata di democrazia pilotata per la scuola del “Buon Renzo”.
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