La scuola deve fare la scuola e la famiglia deve fare la famiglia. Punto.
Non deve in alcun modo la famiglia sostituirsi alla scuola e il docente deve essere solo il docente e non il factotum delle “emergenze educative”.
E sempre il docente non può essere sociologo, psicologo, psichiatra, infermiere e quant’altro. Il docente deve fare soltanto la lezione, spiegare, interrogare, somministrare verifiche scritte, fare osservazioni sistematiche sull’andamento didattico-disciplinare degli alunni. E basta.
Perché il suo compito si ferma lì. Invece stiamo assistendo ad un fenomeno allucinante di “catapultare” tutto sulla scuola e direttamente sulle spalle degli insegnanti le manchevolezze dei genitori, i quali non sapendo gestire i propri figli scaricano le responsabilità sulla scuola, la quale dovrebbe agire da “pompiere”.
La triste vicenda di Giulia Cecchettin ha riportato ancor di più alla ribalta la funzione educativa della famiglia ed ora si vuole introdurre l’ora di affettività e dei sentimenti.
Ma i docenti quotidianamente in classe dialogano con gli studenti di relazioni, di affettività attraverso lo studio della letteratura, della filosofia, della storia. Lo fanno tutti i giorni! La scuola non può fare tutto, perché da sola non ce la fa.
C’è bisogno del sostegno delle famiglie sempre e comunque, altrimenti sarà sempre una sconfitta.
Mario Bocola
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