La scuola deve voltare pagina, deve tornare ad essere il fulcro e il motore dell’economia nazionale, deve insomma tornare ad essere quell’istituzione che veramente forma e istruisce i futuri protagonisti dell’Italia. Basta con il considerare la scuola l’ultima ruota del caro, la cenerentola della pubblica amministrazione.
Ora con il nuovo governo e il nuovo ministro dell’Istruzione la scuola deve essere tra le priorità dell’agenda politica. Ma non a chiacchiere, bensì con i fatti concreti.
Occorre dare una forte spinta propulsiva alla scuola sia come istituzione dello Stato che come luogo di educazione e di formazione: È necessario combattere con forza la triste piaga del bullismo e del cyberbullismo; è necessario coinvolgere i genitori nelle scelte decisionali della scuola costruendo un rapporto di sana e robusta collaborazione tra scuola e famiglia; è necessario far capire ai genitori che tutte le scelte riguardanti la didattica e la valutazione spettano soltanto ai docenti e che loro non possono minimamente interferire sulle decisioni dei docenti; è necessario estirpare il male rappresentato dall’eccessiva invadenza dei gruppi whatsApp creati dai genitori per “controllare” l’operato degli insegnanti.
Insomma ciò sono tanti problemi che speriamo il nuovo ministro dell’istruzione tenga in debito conto, oltre a quello delle classi pollaio, dell’eliminazione del precariato, dei bandi dei concorsi da espletare. Ci aspettiamo una nuova era per la scuola italiana, una ventata di seria freschezza per poter trascorrere un anno scolastico sereno e tranquillo.
Mario Bocola
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