Si dice spesso che la scuola è arretrata, che non conosce e non usa la tecnologia. Da docente di filosofia in pensione che, per tenersi in esercizio, tiene lezioni a figli degli amici, posso testimoniare che è falso.
C’è chi ha superato la vecchia lezione di gentiliana memoria. L’ha abolita, uno strumento vecchio, un’anticaglia. Meglio il computer. Fa lezioni-mail che arrivano direttamente a casa. Brevi e succinte, di un mondo veloce che non si perde nelle astruse disquisizioni dei vecchi filosofi.
E nessuno ha da obiettare. Una volta c’erano i presidi che disponevano della “qualifica” da assegnare, ora ci sono i dirigenti, che disdegnano le disquisizioni pedagogiche, hanno altro a cui pensare, si dedicano alla promozione del loro istituto. Con la pubblicità: una guerra di manifesti spot, di visite irreggimentate acchiapaclienti.
C’erano gli ispettori e i provveditori. Ora, più di ieri, sono stati assunti all’iperuranio della burocrazia.
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