La scuola diventa museo per raccontare aspetti e testimonianze della scuola di una volta.
Si parla continuamente della scuola digitale, di trasformazione della scuola, di strumenti innovativi a supporto della didattica, di cellulari in classe e di intelligenza artificiale, ma per una volta ci piace raccontarvi della scuola che non c’è più. La scuola dei nostri nonni, fatta di abbecedari, pennini ad inchiostro e sussidiari.
Grazie alla bellissima iniziativa della Provincia di Trento presso la biblioteca omonima è possibile fare un tuffo nel passato grazie alla mostra “‘C’era una volta la scuola. Testimonianze dai Musei” aperta fino al 21 Novembre.
Gli alunni di oggi potranno rivivere attraverso foto e vecchi reperti come grembiuli, pennini e sussidiari la scuola dei loro nonni, la scuola del passato fatta di tanta serietà ma anche di tanta emozione per poter apprendere le basi dell’italiano e del “far di conto” utile per diventare italiani e per poter svolgere le mansioni del lavoro prossimo.
Dove i tanti libri di oggi erano tutti dentro uno il sussidiario e invece della penna a sfera di oggi c’era il pennino che andava immerso nell’inchiostro. Al posto delle felpe alla moda di oggi, gli alunni indossavano i grembiuli con dei grandi fiocchi nel collo.
La mostra è realizzata dall’Ufficio Sistema Bibliotecario Trentino con la rete dei piccoli musei e ecomusei trentini e grazie anche al supporto di Museo della Scuola di Pergine, Museo della Scuola di Rango, Museo della Civiltà Contadina della Vallarsa, Museo etnografico “Collezione Tarcisio Trentin” di Telve di Sopra, Museo di Ronzone.
Tanti i ricordi esposti nella mostra: grembiuli, quaderni a quadretti con le prime operazioni aritmetiche, cartelle, pagelle, tavole pitagoriche, libri di lettura, riproduzioni di segnali stradali , vecchie fotografie di classe, tutte testimonianze che provocano emozioni forti ai visitatori, capaci di riportare gli adulti al mondo dell’infanzia.
Tornano alla mente anche le difficoltà dell’utilizzo della penna munita di pennino con la quale si dovevano tracciare segni senza macchiare di inchiostro di china i quaderni, e delle prime letture di libri, in aule in cui regnava il silenzio e si sentiva solo la voce tremolante del bambino che leggeva.
E se i bambini di ieri possono tornare al passato e ricordare frammenti di vita lontani, ma rimasti inevitabilmente impressi nella memoria, gli alunni di oggi hanno la possibilità di confrontare i propri strumenti didattici con quelli che usavano i propri nonni e bisnonni e analizzare le grandi differenze presenti.
La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 19, nelle vetrine di pertinenza della Biblioteca della Provincia.
Sarebbe molto interessante e formativo farla diventare una mostra viaggiante che possa percorrere le diverse regioni italiane ed essere vista da tanti studenti.
Mai come oggi in un contesto di forte cambiamento è importante non scordare il passato anzi meglio ancora conoscere il passato per vivere meglio il futuro.
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