I lettori ci scrivono

La scuola è fatta anche per alunni indisciplinati…

Carissimi,

vi scrivo in risposta di una lettera da voi pubblicata il 2 luglio 2021.

Leggo e non ci credo. Guardo meglio e la lettera è firmata: il signor Mario Bocola ci ha messo la faccia! Certo di faccia ce ne vuole, e anche tosta, per scrivere l’articolo “Senza alunni indisciplinati o con difficoltà di apprendimento la scuola funzionerebbe meglio”. E dietro la faccia di Mario, ma ben più nascoste però, ci stanno altre 1.511 facce che sorridono col pollice in su!

Ho un dubbio, consulto la Treccani e cerco il significato di EDUCARE: dal latino educere, trarre fuori. In generale l’attività volta allo sviluppo di facoltà e attitudini, affinamento della sensibilità e CORREZIONE DEL COMPORTAMENTO.

Ma… allora la scuola serve ad educare, vai a vedere che serve proprio a correggere comportamenti disfunzionali?! a migliorare, ad elevarsi, a cambiare il proprio destino…

Dire che scuola funzionerebbe meglio senza elementi “impegnativi”, diciamo così, equivale a dimenticare che….

Albert Einstein: i suoi insegnanti pensavano fosse ritardato e lo ritenevano un pessimo alunno. Era dislessico, uno di quelli con difficoltà di apprendimento come li chiama lei…

Thomas Edison ebbe un’idea “illuminante”, ma i suoi insegnanti all’epoca lo consideravano un soggetto che non avrebbe potuto avere un futuro

Bill Gates lasciò la scuola, non era esattamente un diligente e… non direi che non sia andata bene

– Anche Walt Disney ebbe esperienze non proprio brillanti prima del grande successo

Richard Brenson a scuola aveva difficoltà di apprendimento, dislessia per essere precisi, poi fondò la Virgin…

Uno stesso uomo che è stato considerato un successo per alcuni e per altri un insuccesso… mumble, mumble… noi ti viene il dubbio che forse qualcuno si era sbagliato con questi soggetti e che forse ti sei sbagliato anche tu Mario e i tuoi 1.483 pollici in su?

Del resto..

Bisogna essere ciechi per non vedere l’effetto straordinario delle mescolanze dei colori.

Bisogna essere sordi per non sentire la meraviglia di voci diverse in un coro e poi…

Bisogna essere muti per restare in silenzio davanti a certe affermazioni.

Io non sono muta, ho una bambina che lo è stato per tanto tempo e che sta pian piano imparando ad esprimersi e a far capire l’universo che ha dentro.

E ogni volta, ti assicuro, è una meraviglia!

Ti auguro di poter capire meglio cosa ti perdi con il tuo desiderio di mondo perfetto ed incasellato.

Il mondo non è perfetto, è figlio del caos, non di un armadio dell’Ikea.

Ti saluto Mario, stammi bene mi raccomando e se ti va prova a capire prima di giudicare dall’alto della torre d’avorio. 

Del resto, come si dice, è n’attimo….

Lettera firmata

I lettori ci scrivono

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