Rivedo, dopo più di un anno, i dodici punti di Renzi sul progetto denominato “la buonascuola”. In questi quattordici mesi gli interventi, le critiche, le perplessità sono state numerose. Ma, ad essere onesti, bisogna riconoscere che ciò che era stato prospettato in definitiva è stato rispettato. La promessa immissione in ruolo di persone in lista di attesa da parecchi anni si sta realizzando e i paventati danni per massicci spostamenti di personale mi sembrano contenuti. Quello che a parecchi è sfuggito è che questo sistema di immissioni in ruolo (per la verità non del tutto nuovo) creerà qualche problema per quanto riguarda la preparazione dei docenti, in buona parte da “riciclare”.
E qui il termine francese se recycler per aggiornarsi, riqualificasi, riconvertirsi ci sta a pennello. Ai professori verrà richiesta una maggiore capacità di adattamento a nuove situazioni in sempre più mutevoli contesti. Un’altra constatazione è che in termini quantitativi le lingue moderne hanno oggi un ruolo
ben più rilevante di quello del passato e ciò non solo per merito del progetto renziano. Voglio dire semplicemente che le cose si prospettano meno peggio di quanto forse propagandato da fonti non del tutto disinteressate. Riciclarsi per rinascere a nuova vita.
Parola di un già-precario dello scorso millennio.
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