Si tratta di 47,5 milioni di euro decurtati a decorrere dall’anno 2013, su un fondo che conta 1,2 miliardi di euro totali. Il governo dice di aver trovato i 182 milioni di euro che coprono un anno del mantenimento delle 18 ore settimanali, rimangono però esclusi gli altri due anni.
Per bloccare il rischio delle 24 ore settimanali servirebbero non meno di 600mln di euro in tre anni, quindi si dovrà reperire per i prossimi due anni altri 418 milioni di euro. Analizziamo ora, per poter fare un confronto quantitativo, la spesa per l’acquisto dei 131 caccia F35. L’Italia dovrebbe iniziare ad acquistare i primi quattro aerei quest’anno (2012).
Gli altri, entro il 2023. La spesa totale prevista è di 13 miliardi di euro. Ma le più recenti stime basate sui dati del Pentagono proiettano il costo finale di ciascun aereo a più del doppio dell’ipotesi iniziale.
Questo significa che per l’Italia la spesa potrebbe ammontare almeno a 15 miliardi di euro considerando che per i progetti aeronautici, i costi maggiori si hanno proprio per il mantenimento e la gestione dei mezzi aerei. I caccia F35 dovranno essere consegnati due anni dopo la firma del contratto d’acquisto. In termini monetari, ciò si traduce in un costo annuo medio per l’Italia di 1.250 milioni. Dal 2012 al 2023, infatti, la spesa va dai 460 ai 1.495 milioni di euro all’anno.
Molti sostengono l’opportunità di uscire da questo progetto di acquisto. per recuperare risorse finanziare da destinare alla scuola e alla sanità. Di fatto a oggi l’Italia non sarebbe la prima a fare un passo indietro, infatti, Norvegia, Canada, Australia e Turchia hanno già fatto da apripista.
Sono scelte politiche, in altre parole sono strategie e priorità di spesa che il prossimo governo dovrà ben ponderare, per velocizzare i tempi della tanto attesa ripresa economica del nostro Paese.