La scuola e l’uso degli arredi

Vorrei fare una riflessione relativamente all’articolo del sig. Ficara sulla “Sicurezza nella scuola: l’utilizzo degli arredi”  in quanto non condivido le considerazioni che fa nell’analisi della sicurezza, sull’uso occasionale degli arredi scolastici da parte di persone adulte.

Sono un Dirigente scolastico di una scuola media e vorrei puntualizzare che  se si organizza all’interno della propria scuola, in una normale aula scolastica, un consiglio di classe con i genitori o un convegno occasionale di qualche ora, rivolto agli adulti perché non si dispone di un’aula conferenza ad hoc, non penso che questa iniziativa possa essere interpretata come un non rispetto della norma UNI  EN 1729da parte del dirigente scolastico. La norma, molto chiara nella descrizione e nella definizione dei parametri degli arredi, si propone di tutelare  i bambini perché devono trascorrere molte ore della giornata seduti sui banchi, affinché possano assumere una corretta postura che possa contribuire efficacemente al loro sviluppo psicofisico.

Preciso che la citata norma non attribuisce l’esclusività del banco o della sedia al bambino, e ciò perché tali arredi sono progettati per un carico di rottura di valore molto più alto di quello determinato, in condizioni normali, dal peso di una persona adulta.

In casi eccezionali, dove degli adulti per qualche ora si siedono su quelle sedie, non  si crea una criticità dal punto di vista della sicurezza tale da configurarla come presenza di rischio in grado da apportare un danno psicofisico alla persona, anche perché tali banchi appartengono a ragazzi di scuola media che normalmente hanno una statura intorno al metro e settanta, pressappoco simile a quella di un adulto e a volte anche superiore.

“Per inciso faccio presente  che dopo aver letto l’articolo, per scrupolo,  ho misurato le dimensioni delle sedie degli alunni e dei docenti, ebbene erano identiche, in quella dei docenti c’erano in più solo i braccioli”

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