Pertanto questa legge contiene norme specifiche per l’insegnamento delle lingue minoritarie nelle scuole delle 12 comunità linguistiche riconosciute. Le istituzioni scolastiche dovranno assicurare l’insegnamento delle lingue di minoranze e riconoscere il diritto degli appartenenti a tali minoranze ad apprendere la propria lingua materna.
La scuola assume quindi una rilevante importanza nel valorizzare il ricco mosaico di lingue e offre opportunità formative, quale scuola di qualità, all’insegna della innovazione didattica. In particolare gli artt. 4 e 5 della Legge 482 prevedono in sostanza due livelli di intervento, il primo a livello delle singole istituzioni scolastiche, il secondo a livello del Ministero della Pubblica Istruzione.
L’educazione linguistica si attua nei territori delimitati e definiti secondo i criteri stabiliti dalla legge stessa, nei quali le istituzioni scolastiche competenti sono tenute ad offrire all’utenza alcuni servizi atti a garantire l’apprendimento delle lingue ammesse a tutela. Nella scuola materna è previsto l’uso della lingua della minoranza per lo svolgimento dell’attività educativa; nella scuola dell’obbligo è previsto l’uso della lingua come strumento dell’insegnamento e l’insegnamento della lingua e delle tradizioni culturali; inoltre è prevista la realizzazione dell’offerta formativa anche a favore degli adulti.
Di questi giorni la notizia che è stato reso noto l’elenco delle iniziative approvate nell’ambito del piano di interventi e di finanziamenti per la realizzazione di progetti nazionali e locali nel campo dello studio delle lingue e delle tradizioni culturali appartenenti alle minoranze linguistiche storiche (ex Legge 482/99). Finanziati 17 progetti distribuiti in 6 regioni e rivolti a 8 lingue di minoranza.