La scuola deve restare aperta perché non è fonte di contagi. E’ quanto ha ribadito Antonella Viola, immunologa dell’Università di Padova. Ma altri scienziati non la pensano allo stesso modo.
“Insieme al Patto trasversale per la scienza- spiega Viola- stiamo preparando un’analisi sulla situazione delle scuole in Italia, abbiamo tutti i dati e tra un po’ verremo fuori. Possiamo anticipare però che in generale in tutta Italia la scuola non è fonte di contagio, ma nelle regioni in cui il contagio è maggiore ci sono più contagi anche nelle scuole. Però è proporzionale alla situazione epidemiologica della regione, non vediamo la scuola come un problema. Stiamo lavorando a questo progetto proprio per dimostrare che la scuola non va chiusa“, afferma la scienziata Sky Tg 24.
Viola ha ribadito il concetto anche nella serata del 20 ottobre, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, su La7: “La scuola deve restare aperta. E’ un luogo sicuro per adesso“.
Pertanto, lo scienziata condivide la linee di Lucia Azzolina, che rimarca quanto affermato più volte negli ultimi giorni: “la scuola deve essere l’ultima a chiudere“.
Non tutti sono d’accordo
In realtà nel mondo scientifico non tutti la pensano in questo modo: E’ “impopolare, lo so. Per non cedere a darwinismo sanitario e sociale, chiusura delle scuole (almeno superiori) e sacrificare ora settori non essenziali, è l’unica soluzione per fermare la corsa del virus. Ripensare orari e turni di lavoro, supportare economicamente da subito le attività sacrificate“, lo scrive su Facebook la virologa dell’Università di Bari Maria Chironna. “La salute viene prima di tutto. Il sistema non può reggere oltre il carico dei contagi“.