Intervento in difesa degli insegnanti da parte della scrittrice Dacia Maraini. Sul Corriere della Sera, l’autrice di “La lunga vita di Marianna Ucrìa“, propone una riflessione che coglie nel segno il senso di impotenza della scuola nei confronti delle nuove generazioni, riconoscendo allo stesso tempo alla professione docente uno sforzo enorme che a parere di Maraini deve essere riconosciuto e valorizzato, anche dal punto di vista economico.
Dacia Maraini: la scuola è pezzi. Ringraziamo i docenti, gli unici che ne portano il peso
“Parlando con gli insegnanti scopro che anche loro giudicano la vulgata sul degrado degli studenti come impropria e non veritiera. Le prove Invalsi fatte con le crocette e le domande prefabbricate non aiutano a capire il valore dei ragazzi. La mia idea? Che la Scuola come istituzione effettivamente sia ridotta a pezzi“.
Tuttavia, secondo la scrittrice, “esiste una rete di insegnanti preparati, dediti alla propria missione, che reggono sulle loro spalle la Scuola, come la leggenda racconta che fece un certo Cola Pesce che era bravissimo a recuperare le cose perse nel mare. Andava, raccoglieva e portava a galla. Ma un giorno non tornò: Cola Pesce aveva scoperto che una delle tre colonne su cui si reggeva l’isola era spezzata e lui decise di rimanere immerso per tenerla su. Così fanno i nostri bravi insegnanti, pagati poco, e senza più autorità riconosciuta, per tenere su la Scuola. Vogliamo ringraziarli?”
“La scuola è un luogo di guerra oggi”
Non è la prima volta che Dacia Maraini interviene su queste tematiche, l’ultima in occasione della scorsa maturità: ” ora la scuola è diventato un luogo di guerra, una guerra che vede studenti e famiglie da una parte e insegnanti dall’altra”.
“C’è sempre più degrado e l’istituzione scolastica – ha sottolineato – è abbandonata a se stessa. Si sono fatte negli anni innumerevoli riforme, ma mai sono state prese decisioni che andassero nella giusta direzione”.