Sono una maestra della Scuola dell’Infanzia e, come tutti gli insegnanti, in questo periodo, sono più preoccupata, più avvilita, mi sento più svilita e delusa che mai, ma è tempo di iscrizioni, ci presentiamo alle Famiglie, un respiro profondo e vorrei che ciò che sentiamo noi, venisse compreso, percepito, da chi è nei palazzi del potere e condiviso con tutti i colleghi, con chi pensa alla Scuola come Istituzione ormai alla deriva.
La Scuola è un Sentimento e noi del Terzo lo siamo. Tra un green pass e l’altro, siamo rimasti sempre uguali. Noi siamo tutti coloro che ci attraversano. Noi ancora ispiriamo a riconoscere i momenti magici o di come si fa ad attraversare la sofferenza, di come alla farfalla basti solo un’ora di vita, di cosa significhi l’emozione di un tramonto o l’incanto dei segreti delle fasi della Luna. Anche questa è la nostra Scuola.
La nostra Scuola è promotrice di inclusione, integrazione, è un modello sociale di riferimento. Scoprire il Mondo e pensare liberamente sono il nostro centro: una mente che si evolve può prendersi cura di tutto ciò che la circonda, mettendosi a disposizione degli altri. Evolversi è trovare se stessi, la propria umanità, le passioni, la conoscenza, l’autonomia, i valori, i sogni, la libertà, le emozioni, la positività, questo è tutto ciò che permette di volare anche se le radici possono essere danneggiate.
La nostra Scuola è un sentimento e i sentimenti si imparano attraverso la cultura, senza quella non esistono parole per esprimerli e la violenza potrebbe avere ed ha il sopravvento.
Per la nostra Scuola, la parola “sacrificio” è sinonimo di “successo”, noi alleniamo anche al sacrificio e dimostriamo che la fatica e l’impegno costruiscono ali forti e cancellano tutta la noia, l’ansia e l’opacità del futuro che aspetta.
La nostra Scuola, attraversando il Cielo, insegna a far volare i sogni con il vento in faccia, insegna a planare su sentieri sconosciuti nella selva di ogni stagione.
La nostra Scuola è sempre connessa con l’unico, indispensabile e irrinunciabile contatto, quello con il quale allenta le difese e rinuncia alle certezze: l’empatia.
L’empatia per affrontare le famiglie alle prese con la crisi economica, politica, culturale, alle prese con l’organizzazione sociale e scolastica sempre più complesse, famiglie che hanno bisogno di sostegno. Oggi più che mai. Per noi, l’empatia è imprescindibile, per affrontare la fragilità psicologica e affettiva delle relazioni, per affrontare situazioni divise o “ricomposte”, per affrontare l’assenza di autorevolezza e la presenza, sempre più massiccia, di altre culture.
La nostra Scuola è un luogo privilegiato di comunicazione anche tra adulti, aspetto cruciale, delicato, crediamo imprescindibile del nostro ruolo e della nostra organizzazione.
La nostra Scuola si prende cura del Futuro che, quotidianamente, l’attraversa. Noi siamo questo. Nonostante tutto.
Rossella Coticella
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