Caro prof. Draghi,
se pensa di migliorare la scuola con una operazione di babysitteraggio o allungando il brodo con qualche settimana di lezione in più assomiglia a chi nasconde la polvere sotto il tappeto.
Negli ultimi trent’anni di questo si è trattato: di parlare alla pancia degli elettori aggiungendo qualche piccolo cambiamento (ogni nuovo ministro lo ha fatto) stravolgendo l’impianto precedente. Così ci ritroviamo leggi e leggine lunghe oltre un secolo innestate e in contraddizione l’una con le altre. Solo il corpo docenti ha tenuto, migliorato e fatto progredire la buona educazione.
La scuola, invero, necessita:
Vorrei ricordare, poi, che:
Caro prof. Draghi, ha cominciato maluccio con questa espressione poco felice, un po’ populista, dimostra di non conoscere la scuola e di non sapere cosa fare.
Ci si aspetta altro per la nostra scuola, molto altro.
Cordialmente
N.P.
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