Attualità

La scuola finlandese in Italia, il caso di successo delle Marche

Nelle Marche un modello nuovo di scuola sta spopolando in diversi istituti rivoluzionando la didattica tradizionale. Full Immersion degli argomenti, lezioni all’aria aperta, meno compiti a casa questi i segreti del successo.

Il metodo MOF

Si chiama Mof o modello organizzativo finlandese perché riprende gli aspetti positivi del modello tanto famoso del paese scandinavo integrato con alcuni elementi della grande tradizione pedagogica italiana come quelli presenti nel metodo Montessori.

Il progetto nasce 18 anni fa in forma sperimentale a Montefeltro nell’ Istituto Della Rovere di Urbania e sull’IC di Piandimeleto, oggi lo stanno applicando oltre quattrocento docenti nelle Marche e più di duemila in tutt’Italia ed è applicabile a bambini e ragazzi dai 3 ai 19 anni. (fonte Corriere Adriatico).

Vediamo come è strutturato il metodo Mof.

Il Mof prevede lezioni da 50 minuti seguite da 10 minuti di pausa, due giorni e mezzo sono dedicati alle materie umanistiche il resto è dedicato alle materie scientifiche e a scienze motorie. Prevede e previlegia le attività laboratoriali all’aperto e la cooperazione tra studenti.

Altro punto differenziante sono i ridotti compiti a casa. Il Mof vieta lo spezzatino delle discipline, organizza diversamente le lezioni, mette il docente al centro della didattica e delega meno compiti alle famiglie.

Come è organizzata una lezione del Mof

L’organizzazione della lezione è completamente diversa. L’insegnante, in cattedra, spiega per 20-30 minuti poi, gli studenti rielaborano con il metodo cooperativo e i cinque minuti finali sono dedicati all’interazione con il docente o tra di loro.

Uno dei tre elementi centrali del modello finlandese riportato nel mof è la compattazione oraria, in sostanza ogni giorno si lavora al massimo su due materie, senza cambiare il numero delle ore totali che resta invariato. Quindi full immersion degli argomenti e ciclicità degli apprendimenti per sviluppare la memoria a lungo termine di quanto appreso. L’accorpamento orario, due materie in una giornata, permette così di lavorare al meglio e in modo approfondito su una determinata disciplina. A questi aspetti occorre aggiungere la possibilità di svolgere attività di laboratorio secondo elemento caratterizzante il metodo finlandese e la possibilità così di sviluppare la cooperazione tra studenti (terzo elemento del metodo scandinavo).

Perché funziona il metodo mof

Secondo i docenti che applicano questo metodo, con questo sistema tutto diventa più accattivante, più motivante, le ore diventano fluide per gli studenti con risultati che al momento sembrano essere molto positivi.

A confortare questa tesi sono i risultati degli invalsi delle classi che adottano questo metodo che risultano essere superiori alle medie territoriali, regionali e nazionali rispetto agli studenti che adottano il metodo tradizionale. Anche i genitori e gli studenti sembrano essere entusiasti di questo metodo.

Perché tutti i ragazzi che frequentano questo tipo di scuola sono felici ogni giorno di andarci? La possibile risposta la fornisce Il Corriere: “Perché si cerca di valorizzare i talenti di ogni singolo studente: dobbiamo riconoscere che non tutti sono fatti per diventare avvocati medici o ingegneri, ma tutti hanno comunque qualcosa che li caratterizza, un talento, una capacità, che spesso gli studenti che ottengono voti alti in tutte le discipline non hanno. Uno degli obiettivi della scuola dovrebbe essere quello di scoprire i talenti di ognuno, ogni studente deve sentirsi valorizzato per le sue capacità non solo per i voti. In questo modo il ragazzo sta bene a scuola, sente crescere l’affettività verso la scuola e di conseguenza cresce in maniera automatica l’impegno e la motivazione, oltre che la frequenza e l’impegno nelle lezioni.

L’obiettivo di questo ambizioso ed innovativo metodo per gli addetti ai lavori è quello di “creare menti critiche e cuori intelligenti”. L’incremento delle iscrizioni nelle scuole che lo hanno adottato ormai da qualche anno ne è la comprova della sua efficacia e dalla voglia dei genitori di voler per i propri figli una didattica innovativa e una idea non competitiva della scuola, ma collaborativa.

L’entusiasmo e i risultati che emergono dagli istituti che hanno introdotto questo modello di scuola fa pensare che possa prendere sempre più piede soppiantando in parte l’assetto scolastico tradizionale.

Dino Galuppi

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