Il 28 giugno al Tg4 delle 18.55 è andato in onda un interessante servizio, riguardante un video che riprendeva alcuni alunni di una certa scuola mentre oltraggiavano e insultavano pesantemente una malcapitata docente.
Il video del servizio del Tg4 è già stato pubblicato dalla nostra testata ed è stato ripreso anche da autorevoli testate nazionali; le scene del video hanno destato molto scalpore nell’opinione pubblica: si vedono alunni molto aggressivi che prendono di mira l’insegnante insultandola e deridendola. Si nota che più la docente dimostra debolezza e difficoltà, più il tono degli alunni si fa minaccioso. La classica dinamica del branco, quando attacca ed umilia la sua preda. Scene forti, ma vere. Si tratta di un video che denuncia una triste realtà.
Qualcuno potrebbe pensare che scene come questa, sono da considerarsi casi isolati che riguardano quella sola scuola e magari quella sola classe, e che quindi non esista un problema generale che possa toccare la sfera educativa e affettiva dello sviluppo intellettuale e della crescita culturale dei nostri giovani. Chi pensa questo sbaglia e sottovaluta un problema che invece riguarda tutte le scuole e forse anche tutte le classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado. E non stiamo parlando solo di scuole di periferia dei quartieri difficili di città come Palermo, Napoli o Bari, ma anche di scuole dei quartieri buoni delle grandi città o anche delle scuole delle città di provincia, dove dei bravi ragazzi e di buona famiglia, si possono trasformare, in certe circostanze, in un branco malvagio che perde il controllo della realtà.
Ma quali sono i motivi che spingono, anche alunni normalissimi, ad avere certi comportamenti?
In primo luogo è la fragilità psicologica del docente, la sua manifesta insicurezza e la difficoltà del controllo del gruppo classe. La mancanza di questi requisiti, fondamentali perché un prof venga considerato un vero e proprio leader culturale, determinano a volte, in un crescendo rossiniano, comportamenti sopra le righe che sfociano in veri atti di bullismo e maleducazione. Un altro motivo per cui gli insegnanti, a volte, sono vittime dei propri studenti, è la scarsa dignità sociale del ruolo , che con l’approvazione definitiva della riforma della scuola sarà ancora più diminuita.
Sapere che un insegnante è un sottoposto del dirigente scolastico e che le sue sorti professionali dipendono totalmente dal Preside, rende il ruolo docente ancora più fragile e indifeso. In buona sostanza la scuola non ha bisogno di super presidi ma di super professori, che siano leader culturali forti e carismatici.
Se gli stessi ragazzi del video incriminato, si fossero cine ripresi mentre in classe ci fosse stato un super professore, non avremmo assistito a quelle scende degradanti e disdicevoli, ma avremmo potuto capire che il comportamento dei nostri studenti dipende moltissimo dalla capacità d’ interlocuzione dell’educatore. Probabilmente non tutti sono in grado di fare i professori e il reclutamento per questo delicato ruolo non si preoccupa di capire quale possa essere il giusto profilo professionale del docente.
Forse una seria riforma della scuola dovrebbe occuparsi di questo e non di stravaganti leggi inapplicabili o fallimentari.
Il video è stato ripreso da
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