La scuola ha bisogno di investimenti: per il sistema, per gli organici, per il personale. È la richiesta unanime che i sindacati hanno fatto al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara nell’incontro del 21 settembre sul nuovo anno scolastico 2023/24.
“Occorre innanzitutto stanziare risorse adeguate per consentire in tempi brevi la stipula del CCNL 2022/2024, in modo che da rispondere alle attese del personale della scuola e tutelare il potere d’acquisto dei salari fortemente eroso dall’inflazione”, hanno spiegato in una nota congiunta Cgil nazionale e Flc-Cgil.
“Va fatto un investimento straordinario sugli organici docenti e Ata – continuano Cgil e Flc-Cgil – considerando che uno dei grandi elementi di debolezza della scuola italiana è l’insufficienza di personale e l’alto tasso di lavoro precario”: quindi “200mila precari sono un’enormità e rappresentano il vero buco nero in cui sparisce la qualità dell’offerta formativa, dell’insegnamento e dell’inclusione degli alunni con disabilità. Assieme al numero di alunni per classe ancora troppo alto”.
Inoltre, si legge ancora nella nota congiunta: “E’ il tempo scuola ad essere un fattore decisivo per recuperare ritardi e difficoltà sociali e culturali causati da differenze economiche e divari territoriali: provvedimenti estemporanei e limitati, come quelli contenuti nel DL Caivano, non sono la soluzione utile a prevenire la dispersione scolastica”.
“Vanno infine fermate alcune riforme che mettono a rischio il diritto costituzionale all’istruzione: prima fra tutte l’autonomia differenziata, una strada che conduce unicamente all’accentuazione delle disuguaglianze. Poi il piano di dimensionamento, con il suo carico di taglio di 800 istituzioni scolastiche, la riforma dell’istruzione tecnico-professionale, con il taglio di un anno del percorso scolastico e il liceo economico ‘made in Italy’. Tutti provvedimenti che hanno come finalità il risparmio e non la qualità della didattica e della formazione degli studenti”, concludono Cgil e Flc-Cgil
Secondo la Uil Scuola Rua occorre “garantire un’istruzione di qualità per tutti gli studenti, stabilità e condizioni di lavoro adeguate, anche dal punto di vista economico, per tutto il personale scolastico”.
Il sindacato guidato da Giuseppe D’Aprile ricorda gli argomenti toccati durante l’incontro col ministro dell’Istruzione e del Merito: “Precariato, tema sostegno, riforma degli istituti tecnici professionali, docente tutor, prossima Legge di Bilancio, Agenda Sud, dispersione scolastica, organici, retribuzioni, modello di scuola per il Paese”.
Sono temi che, continua la Uil Scuola Rua, “per loro natura, per le implicazioni normative e per le ricadute sul lavoro delle persone non possono esaurirsi per titoli”.
All’incontro era presenta anche l’Anief: Marcello Pacifico, leader del sindacato di origine palermitana, ha detto che “sul tema del precariato, ad aprile eravamo d’accordo per reintrodurre il doppio canale di reclutamento, poi si è andato su altre strade, con la decisione di un concorso per 35mila posti. Questo doppio canale di reclutamento lo vogliamo inserire in Legge di bilancio? Se lo inseriamo nel Pnrr l’Europa ci dice no, quindi troviamo una soluzione differente; in questo modo nessuna commissione europea ci può dire nulla”.
“Sul sostegno – ha continuato Pacifico – l’alunno con disabilità deve essere al centro della nostra scuola. Se c’è un posto in deroga, il problema è nominare un supplente o trasformare quel posto in organico di diritto? Per quanto riguarda il progetto ITS Academy, è necessario coinvolgere il personale scolastico: dovremmo iniziare a capire come poter fare”.
L’organizzazione sindacale ha anche affrontato il tema delle pensioni: “il 50% dei docenti – ha ricordato il numero uno dell’Anief – è over 60. Bisogna seriamente parlare del riconoscimento del riscatto gratuito degli anni di formazione. Questo argomento si lega all’altro tema: a 63 anni, posso inserirmi nel progetto di orientamento dei giovani insegnanti? Il tutor concepito dal Pnrr va su questa strada, la scuola dovrebbe andare su questa strada”.
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