Vorrei tanto leggere da parte di tutti i politici, in riferimento ai licei, tecnici e professionali che i ragazzi, durante la pandemia, non hanno perso “tempo scuola”. Perchè la didattica in tutto questo tempo è stata svolta anche se a distanza con qualche difficoltà. La scuola ha continuato e continua a vivere. Gli studenti che hanno sempre studiato hanno continuato e continuano a farlo. Chi invece ha fatto poco in presenza continua a dire e fare poco, sparare fesserie, scuse e polemiche.
Pertanto la didattica a distanza è un banco di prova costante per tutti gli studenti. La responsabilità, il rispetto delle regole e le difficoltà sono elementi fondamentali nel processo di crescita di un ragazzo. Il futuro non so cosa ci riserverà ma i nostri figli devono imparare a rispettare le regole e a fare tesoro di tutto quello che accade quotidianamente.Dell’ottimo lavoro svolto da parte di tutti gli insegnanti nessuno ne parla ma non è una novità.
L’importante è resistere, perché i politici vanno e vengono, la scuola è sempre lì, sia che la didattica sia in presenza o a distanza.Se qualcuno non se n’è ancora accorto la scuola inizia con il suono della campanella o con l’accensione della telecamera e con la presenza comunque dell’insegnante.
Parafrasando Gene Roddenberry: Questi sono i viaggi della scuola statale italiana. La sua missione pedagogica è quella di preparare gli studenti nella definizione della propria coscienza critica, il consolidamento e la consapevolezza del proprio libero arbitrio, ampliare le propria cultura con conoscenze e competenze. Elementi fondamentali per affrontare il futuro anche se il percorso sarà pieno di incognite ed imprevisti, per arrivare là dove nessuno è mai giunto prima!
Paolo Latella