“Penso che quando arriverà il teletrasporto funzionerà molto meglio la scuola e i docenti saranno lavoratori più felici!”
A chi sembra un’affermazione stramba o non è d’accordo, chiedo di avere la pazienza di leggere quanto segue.
Mi sembra giusto fare conoscere una situazione surreale che ogni anno vivono moltissimi insegnanti, quei docenti che secondo il sentire comune sono dei privilegiati, che hanno lo stipendio fisso, tante vacanze, ecc. ecc.. Peccato che a partire da luglio queste vacanze vengono rovinosamente sprecate per preparare la domanda di assegnazione provvisoria.
Cos’è l’assegnazione provvisoria? Lo spiego.
Ci sono migliaia di insegnanti di ruolo, i cosiddetti immobilizzati, che sperono ogni anno di essere avvicinati a casa grazie all’assegnazione provvisoria, che dà la possibilità, se ci sono posti disponibili, di insegnare per un anno nella propria provincia di residenza, per consentire il ricongiungimento ai propri cari (coniugi, figli spesso minori, genitori anziani, ecc.).
Ebbene, le domande si inoltrano a metà luglio, non prima! Poi bisogna attendere le graduatorie provvisorie, sperando di non avere sbagliato una virgola, altrimenti si viene esclusi, successivamente si attendono le graduatorie definitive, alla fine si aspetta di sapere i posti disponibili e finalmente si viene a conoscenza se si è ottenuta questa benedetta assegnazione. Sapete ogni anno quando viene comunicato l’esito? Ebbene, se tutto va bene entro il 31 agosto o altrimenti anche dopo (quest’anno si potrebbe giungere anche al 20 settembre!).
A questo punto interviene la mia idea del teletrasporto, grazie a questa meravigliosa e avveniristica invenzione, i bravi docenti potranno raggiungere l’1 settembre la sede della scuola di titolarità a mille e passa kilometri di distanza da dove risiedono e nei giorni successivi seguire le attività programmate (collegio dei docenti, dipartimenti, ecc.).
Ah, dimenticavo, in tutta questa procedura la priorità, grazie anche al consenso dei sindacati, viene data alle assegnazioni provvisorie provinciali, cioè a chi vuole spostarsi a pochi km da casa, cioè nella stessa provincia.
Ora mi domando, in attesa che arrivi il teletrasporto, non c’è nessuno tra sindacati, dirigenti del ministero, politici che intervenga con un po’ di senso pratico e stabilisca, o di anticipare ogni anno queste operazioni di mobilità provvisoria, oppure di introdurre una semplice norma, la quale stabilisca che la presa di servizio, per chi ha inoltrato domanda di assegnazione provvisoria può essere consentita una settimana dopo la pubblicazione dei movimenti interprovinciali o qualcosa di simile!
Perché è chiaro che questa situazione è intollerabile per chi deve spostarsi 1200 o più km da casa!
Anna Maria Scuderi