La scuola in Calabria. Numerosi problemi ma si pensa positivo

Pensare positivo! Può essere lo slogan della scuola calabrese. Una scuola che, pur tra tanti problemi, causati spesso da una cattiva gestione delle risorse pubbliche, ha deciso di  migliorare se stessa. E lo fa ricominciando daccapo.  

In concomitanza con l’avvio delle lezioni il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, Francesco Mercurio, ha incontrato i giornalisti della regione per la presentazione delle novità e dei dati relativi alla partenza del nuovo anno scolastico in Calabria. 
Alla conferenza stampa ha partecipato anche il Vice Presidente della Giunta Regionale e assessore alla pubblica istrizione, Domenico Cersosimo. Presenti pure i Dirigenti e i Responsabili degli uffici della Direzione Generale dell’Ufficio scolastico regionale.
Il dott. Mercurio ha per prima cosa illustrato la situazione attuale della scuola in Calabria, che oggi parte con 11mila studenti in meno rispetto all’anno precedente (ecco come si spiegano anche molti tagli tra i docenti e i non docenti).
Certo la condizione non è delle migliori. Circa la metà del personale docente ha un’età compresa tra i 51 e i 60 anni e 938 edifici scolastici presentano problemi strutturali che si dovrebbero risolvere. Senza contare poi gli 823 plessi con le barriere architettoniche che rendono difficile la frequenza di ragazzi diversamente abili con deficit motori. E’ un dato su cui riflettere seriamente.
Ancora. Nell’anno 2007/2008 il 97,5% degli studenti delle quinte classi della scuola secondaria superiore sono stati ammessi agli esami di Stato (la media in Italia è del 95,7%). Di questi hanno superato la prova di maturità il 99% (in Italia si scende al 97,5%), e addirittura c’è stata la provincia di Vibo Valentia che ha registrato il 100% di ragazzi promossi (seguita da Crotone con il 99,3%, Cosenza con il 99,1%, Catanzaro con il 99,8% e Reggio Calabria con il 98,7%). I numeri sono paradossali considerato che nella media Ocse-Pisa la Calabria è all’ultimo posto di fatto di istruzione. Qualcosa che non funziona nel meccanismo delle scuole calabresi, in fatto di voti troppo alti, ci sarà pure.
Mercurio spiega che per una reale svolta “bisogna collocare al centro gli studenti; la scuola si deve aprire al territorio, al lavoro, all’Università”.
Nel cercare di dare maggiore sostegno al personale delle scuole, il Direttore Generale ha deciso di istituire undici gruppi di lavoro, che saranno costituiti da dirigenti scolastici e docenti provenienti dalle cinque province calabresi e dai docenti in posizione di comando presso l’Usr. I gruppi sono così denominati: “Apprendimento di base, orientamento e lauree scientifiche”, “Cittadinanza e Costituzione”, “Lingue straniere”, “Dispersione scolastica”, “Educazione motoria, fisica e sportiva ed educazione alla salute”, “Handicap: integrazione ed inclusione”, “Adeguamento delle infrastrutture e delle tecnologie”, “Obbligo formativo, ifts, ecc.”, “Attività complementari ed integrative a favore di studenti, adulti, genitori e nonni”, “Educazione interculturale” e “Dimensione europea dell’educazione”.
Plaude alle iniziative della Direzione Generale il vicepresidente della Giunta Regionale calabrese, Domenico Cersosimo per il quale “bisogna accendere un faro sulla scuola calabrese e così si accenderà un faro sul nostro futuro”. 
"Investire sulla scuola – argomenta Cersosimo – è contro la politica perché i risultati non si vedranno in tempi brevi ma si vedranno a lungo termine “quando domani i nostri ragazzi saranno cittadini e avranno inculcata la ‘pedagogia del limite’ e il rispetto delle opinioni altrui. Inoltre i bravi docenti in Calabria ci sono, devono essere valorizzati come anche i ragazzi diligenti”.
Insomma le idee per il miglioramento della scuola in Calabria ci sono. La voglia di fare anche. Adesso non resta che attendere. “Ricostruiamoci – tuona Cersosimo – un’immagine”. Una goccia di ottimismo non fa male.
Luigi Mariano Guzzo

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