Dopo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, anche il Ministro della Salute Roberto Speranza ammette che è in bilico la possibilità di poter proseguire la scuola con la didattica in presenza.
Il rischio c’è, dice Speranza
“La curva sta subendo un’impennata così rapida che rischia di mettere in discussione la didattica in presenza“, afferma Speranza nel corso di una intervista con il Corriere della Sera sull’emergenza coronavirus.
Speranza però chiarisce: “L’idea del governo è sempre quella di non toccare le scuole. Vogliamo difenderle il più possibile, ma purtroppo dobbiamo farlo dentro il contesto di una epidemia“.
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Il pensiero di Speranza conferma quanto anticipato in precedenza, ovvero che proprio sulla scuola il Governo si trova piuttosto in disaccordo, visto che la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina invece vuole tenere duro fino alla fine e mantenere aperte le scuole, almeno tutte quelle del primo ciclo.
La mediazione di Conte
Ed ecco che, con una manovra salomonica, Giuseppe Conte sta provando una mediazione: consentire la didattica in presenza fino alla seconda media e quella a distanza a partire dalla terza media in poi per tutti.
Si parlerà anche di questo nel giro di riunioni previste per oggi: prima la riunione con gli Enti locali, in seguito un nuovo vertice tra il premier Conte ed i capi delegazione e a seguire, il capo del governo incontrerà i capigruppo di maggioranza.
I temi sono strettissimi ma il Governo pensa a nuove misure da adottare già lunedì 2 novembre tramite un Dpcm. Prima però, a differenza del passato, Conte ha in programma di riferire in Parlamento: lunedì alle 12 alla Camera e probabilmente dopo qualche ora, intorno alle 17, in Senato.