La scuola italiana che non ti aspetti…

Avevano promesso 150 mila assunzioni ma ne hanno assunti solo 85mila senza considerare che molti di questi posti erano occupati da chi era andato in pensione (35mila posti).

La chiamata diretta 

è un sistema che deve produrre paura, disagio al personale della scuola, deve passare il messaggio che il dirigente può nominare chi vuole. Ma non è proprio così. Il docente a tempo indeterminato, se non viene “scelto” dal dirigente nell’ambito territoriale, verrà trasferito direttamente dall’Ufficio Scolastico Regionale in quella determinata scuola. L’obiettivo di questo gioco perverso è l’individuazione di eventuali docenti “contrastivi”, separarli dal gruppo dei “bravi docenti educati e politicamente corretti”, iscritti al Rotary, Ai Lyons, attivi negli oratori e in chiesa ogni mattina di domenica che non intervengono mai nei collegi dei docenti, perché gli va bene tutto.
Poi esistono anche situazioni da denuncia come il caso di certi dirigenti che chiedono ai docenti il video del proprio curriculum vitae…

L’Organico dell’autonomia 
è un pastrocchio, doveva essere un sistema in grado di migliorare la didattica e potenziare le attività di istituto, si è trasformato invece, in un organismo burocratico che permette ai dirigenti scolastici di avere i “guardiani o parcheggiatori… scegliete voi” nelle classi dove manca il docente titolare, solo tappa buchi sulle supplenze. Ogni tanto nei corridoi incontri colleghi che vagano… vagano… chi siete, dove andate, cosa portate? Ma chi siete? Dove andate? Un fiorino… ma chi siete?
Gravissima la cancellazione della continuità didattica. 
Per la titolarità, in ogni scuola è scoppiata la rissa “d’istituto”, discussioni tra docenti con contratti a tempo indeterminato assunti prima del 2015 e quelli dopo il 2015 che rivendicano il diritto di insegnamento nelle classi pur essendo stati assunti sull’organico potenziato. Nulla di personale, ma sappiamo che è il dirigente scolastico a stabilire quale docente e dove verrà impegnato (se su classe, su progetto o cattedra spezzata. Ovviamente il titolare della cattedra deve essere invitato dal dirigente a spostarsi sui progetti non può essere “trasferito” in altra attività se lui non vuole. Sarebbe buona cosa chiedere ai DS l’ordine di servizio e vedrete che, come per incanto, rimarrete sul posto in classe ad insegnare, forse in più classi (ovvio che ve la faranno pagare in qualche modo perchè siete stati marchiati “docenti contrastivi”) ma insegnerete (siete stati assunti per quello) e non verrete demansionati nel compito di: 
pettinare le bambole, 
fare i grattini sulla schiena delle scimmie 
soffiare nelle orecchie alle giraffe 
(ogni riferimento a bambole, scimmie e giraffe è puramente casuale). 

Sulla questione delle graduatorie d’istituto 
un’ultima cosa: quando pensate di essere diventati soprannumerari e di finire nell’odissea dell’ambito, verificate bene le graduatorie, non si sa mai che qualche collega del potenziato non sia stato inserito prima di voi… ma solo per “errore” ovviamente…

Corsi di aggiornamento
C’è la questione dei corsi di aggiornamento obbligatori ma solo per chi rientra nelle figure del PTOF e svolge funzioni aggiuntive come gli animatori digitali, responsabili di progetto, staff, sicurezza, ecc.
Capita sempre più spesso di seguire corsi di aggiornamento, che vengono tenuti da insegnanti e non da docenti universitari. Insomma ascoltiamo e guardiamo le slides su DSA, BES, la questione dell’inclusione, delle tecnologie collegate ai BES. Per poi sentirci dire sempre le stesse cose, come se per 30 anni di insegnamento non abbiamo mai avuto studenti disabili o con problematiche particolari, ma guai a dirlo perché vieni considerato un docente contrastivo che non sa nulla su gli studenti DSA e BES. 

Chissà poi perché ce l’hanno tanto con noi insegnanti? 

Forse perché pensiamo, prepariamo i nostri studenti con conoscenze e competenze e contribuiamo alla formazione della loro coscienza critica, si proprio quella che ogni Governo vuole cancellare, meglio rimanere ignoranti e allontanarsi dalla cultura… più semplici da controllare, gestire e comandare. 
La categoria professionale dei docenti deve aggiornarsi fuori orario di servizio e spesso pagando di tasca propria il corso oppure utilizzando i 500 euro del bonus (invece sarebbe buona cosa usarli per pagare l’affitto, la rata del mutuo, i libri dei propri figli ma non si può, è assolutamente vietato dalla “Buona Scuola”) mentre tutti i dipendenti pubblici e privati, comprese le forze dell’ordine, partecipano ai corsi di aggiornamento in orario di servizio, anche all’estero con vitto e alloggio pagato e spesso hanno anche un incentivo (premio). 

Caos cattedre: 
nelle scuole italiane, soprattutto al nord, manca ancora il 20% dei docenti e l’altro 20% è coperto da insegnanti precari, in attesa dei vincitori di concorso che forse non arriveranno mai. Gli studenti si trovano in difficoltà. Le settimane senza professori peseranno alla fine dell’anno, sullo svolgimento effettivo del programma, ma non importa, la Legge 107 non tutela la didattica né gli studenti tanto meno il personale scolastico. Recentemente il Miur si è accorto che nella Legge 107 mancano le linee guida per coordinare l’incontro tra offerta formativa della scuola e il miglior docente possibile per realizzarla. Ovviamente il ministro Giannini non ne sapeva nulla…

Concorso: 
la situazione è tragica. Ci sono i vincitori ma per alcune classi di concorso non ci sono le cattedre, altri hanno vinto il concorso ma verranno stabilizzati il prossimo anno, ci sono docenti che ancora non conoscono l’esito del concorso, ci sono docenti che hanno fatto ricorso, ci sono docenti che non hanno vinto il concorso e addirittura docenti “inesistenti” che hanno superato il concorso (questa è proprio bella, mi piacerebbe conoscere “lo scienziato” che ha realizzato il software (anche quello dei trasferimenti).

Ho letto, ho ascoltato giudizi pesanti sugli insegnanti 

Alcuni giornalisti, politici, presentatori televisivi e radiofonici hanno sparato a zero sugli insegnanti abilitati ma non promossi. Si, è molto strano visto che per partecipare al concorso bisognava possedere un’abilitazione all’insegnamento per quell’ambito della classe di concorso. Un ulteriore percorso di studio universitario con esami e stage in classe ed esame finale che tutti i partecipanti al concorsone possedevano. 
E’ paradossale che, solo nella scuola italiana, si chieda al docente di essere laureato (cinque anni), specializzato con più master, abilitato all’insegnamento (con esame) e vincitore di concorso (altro esame). 

Lo considero uno spreco di tempo, di denaro pubblico, un sistema che destabilizza tutta la scuola pubblica laica statale sia dal punto di vista degli studenti che degli insegnanti.
Domenica 18 settembre su RTL102.5 c’è stato un interessante dibattito sulla scuola. Ho chiesto tramite whatsapp di intervenire, ascoltavo solo critiche sugli insegnanti da parte degli ascoltatori… ma ahimè ho scritto che sono un papà insegnante e membro del direttivo nazionale Unicobas e il cell non ha squillato. Troppo traffico(telefonico)… per niente? Shakespeare?
Quando si affrontano temi fondamentali come quello della scuola è importante far intervenire (soprattutto se si chiede gentilmente di intervenire) anche chi si occupa di scuola da 32 anni e difende e tutela gli insegnanti e il personale non docente. La nostra categoria da decenni è sempre più massacrata dai governi di turno e dai media, come se fossimo gli unici veri responsabili di tutti i problemi dell’Italia. Sono un assiduo ascoltatore di questa radio che reputo un’emittente di altissimo livello ma questa volta hanno sbagliato alla grande e lo considero gravissimo, pressioni?
Spero di no.

Ricorsi al Tar: 
Il Governo e il Miur sono in grave ritardo (quasi due anni) sulle due sentenze esecutive che obbligano il ripristino delle ore di lezione cancellate agli studenti per colpa della legge Gelmini- Tremonti. Di fatto si impone al Miur di riportare l’orario di lezione negli istituti tecnici e professionali a 36 ore. Gli insegnanti delle materie tecniche ritornerebbero ad insegnare in tre classi invece di sei, sette, otto, nove con una migliore distribuzione delle attività didattiche recuperando le ore cancellate dalla riforma. Un sistema che permetterebbe di eliminare gli esuberi in molte classi di concorso. Ma domandatevi perché questo non avviene… e soprattutto quando è proprio lo Stato a non rispettare la legge. 

La questione dei precari 
è di difficile soluzione sia per la confusione e l’improvvisazione da parte di chi dovrebbe decidere (politici) e di chi dovrebbe eseguire (tecnici del Miur). Allo stato attuale ci sono più di 200mila precari tra abilitati e non abilitati con diversi anni di servizio che rischiano nel 2018 di non insegnare più per effetto della Legge 107 (mossa strategica, sempre a discapito dei lavoratori, per evitare di essere sanzionati dall’Europa) che vieta ai dirigenti scolastici di assegnare cattedre ai docenti che hanno insegnato per più di tre anni, come dire più sei bravo , più dai fastidio e sei un peso per le casse dell’Amministrazione… e quindi se non dovessero cambiare la legge, questi colleghi saranno destinati a rimanere sena lavoro, una categoria composta da persone, quasi tutti laureati, di età compresa tra i 35 e i 50 quasi sempre con famiglia a carico. 

School Bonus
Grazie alla Legge 107 (La “Buona Scuola”) le scuole diventeranno come le televisioni. Vivranno di vita propria… con i contributi delle aziende come nei college americani.
Giannini: “La scuola è di tutti, e tutti possiamo contribuire al suo miglioramento. Ora abbiamo lo strumento per farlo”. Al via la campagna istituzionale di comunicazione sullo SchoolBonus, lo strumento previsto dalla legge Buona Scuola per consentire a chi fa erogazioni liberali ad una istituzione scolastica di avere un credito di imposta pari al 65% per le donazioni effettuate negli anni 2016 e 2017 e al 50% per il 2018.
Ricordo che la mia taglia è la 58 nel caso dovessero decidere di farci indossare la divisa.

Esame di Stato:
Pronta La Mini riforma dell’esame di Stato, tra le novità la prova Invalsi nel quinto anno.
Gli esami di Stato che si tengono alla fine della scuola secondaria di secondo grado sono oggetto in questi giorni di uno studio da parte dei tecnici ministeriali che avrebbero sottoposto al Ministro Stefania Giannini una miniriforma. In realtà le modifiche proposte non sarebbero molte. Tra quelle più importanti, anche per la recente immissione nel mondo scolastico, c’è sicuramente quella che prevede un valore didattico reale all’alternanza scuola-lavoro. Infatti questa varrà per l’ammissione e sarà oggetto di esame. Saranno, poi, introdotte nel quinto anno le prove standardizzate Invalsi in contemporanea alle attività didattiche. La partecipazione da parte degli alunni e il raggiungimento della sufficienza nelle prove sarà requisito per l’ammissione agli esami. Le prove riguarderanno Italiano, Matematica e Inglese. Non c’è ancora parere unanime per quanto riguarda la commissione d’esame (quasi sicuramente la commissione sarà tutta interna con presidente esterno), oggetto nel corso di decenni di diverse modifiche. Si tratta, però, di una delle varie opzioni prese in considerazione, anche se pare sia la più gettonata. L’esame sarà semplificato: due prove scritte (Italiano e prova di indirizzo), un colloquio volto ad accertare le competenze relative al profilo dello studente e la sua capacità argomentativa e critica. Faranno parte del colloquio anche le esperienze in alternanza scuola-lavoro. Il voto finale sarà in centesimi, con un’incidenza del credito scolastico sino ad un massimo di 40 punti.
Fonte: OggiScuola.

Stipendi: 

se saremo fortunati, avremo un aumento di 3,5 euro al mese! 
Dovremo ringraziare comunque chi per “concessione divina” guadagna, senza considerare le eventuali indennità di funzione, ogni mese (senatori)14.634,89 euro e (deputati) 13.971,35.
Il Sole 24 ore ha calcolato l’aumento lordo che ciascun dipendente pubblico (compreso insegnanti e personale non docente) percepirà nel prossimo rinnovo contrattuale. Si tratta di 100 euro. Dai cento euro bisogna togliere 33 euro di contributi e dell’Irap che gravano sull’Ente.
Rimangono 67 euro che devono essere divise in 13 mensilità annuali e a questo punto sono 5 euro al mese. Da questa cifra bisogna togliere le trattenute erariali e in tasca avremo netti da 3,50 a 3,75 euro mensili.

Ecco perchè accade…

Dal 1993 (col Dl.vo 29) è stato imposto in modo vergognoso un tetto agli stipendi . Sono vietati per legge aumenti superiori all’inflazione programmata. Per questo, col passaggio dalla lira all’euro, avemmo un rinnovo del 2% a fronte del dato Istat al 6% e di un aumento dei prezzi al consumo pari al 50%. Per questo, dal 1995 (quando da biennali gli scatti divennero gradoni di 6 e 7 anni) ci siamo ‘autofinanziati’ tutti i contratti, senza i quali, se avessimo conservato anche solo gli scatti precedenti, avremmo uno stipendio ben più alto, ed abbiamo avuto ‘aumenti’ sempre sotto l’inflazione dichiarata (dato Istat) e reale (incremento vero del costo della vita) e non potremo MAI neppure avvicinarci alla media retributiva europea, ove siamo (stando ai costi standard) all’ultimo posto, persino sotto Grecia e Portogallo. La Scuola è divenuta la ‘Cenerentola’ nel calderone indistinto del pubblico impiego, ove la laurea, quando è titolo d’ingresso, frutta uno stipendio iniziale di almeno 1.550 euro, non di 1.300. O si esce dal pubblico impiego e dal campo di vigenza del DL.vo 29/1993, o risulta persino ridicolo parlare di stipendi (…europei).

I sindacati tradizionali, ‘pronta-firma’, sono stati complici di tutti i governi in quest’operazione di distruzione delle retribuzioni. Hanno sottoscritto per un trentennio contratti ridicoli dopo che gli scatti d’anzianità sono stati vietati dal Dlvo 29/93, da loro concordato all’epoca con il Governo Amato nei famosi accordi sul costo del lavoro. Il ‘congelamento’ degli automatismi d’anzianità, la manfrina della parziale ‘restituzione’ con la truffa della ‘presa dal mucchio’ del fondo di istituto, oggi così ridotto da impedire la retribuzione degli straordinari del personale ata e delle ore dei progetti dei docenti, vengono da lontano ed hanno origini sulle quali tutti tacciono. La verità che nessuno dice è che nelle leggi finanziarie, da molti anni, non si possono stanziare fondi per gli scatti.

Questione mense e panini alle scuole primarie e secondaria superiore di I° grado con orario prolungato. 

Ultimamente a molti dirigenti scolastici pare mancare il buon senso. Permettere alle famiglie di preparare il pranzo da casa dovrebbe essere normale ed invece quello che è accaduto a Milano ha dell’assurdo: una bimba è stata allontanata dalla mensa ed è scoppiata a piangere disperata, portata in un’altra aula e lasciata da sola come se fosse in punizione. E’ accaduto alla scuola elementare Pirelli di via Goffredo Da Bussero, in zona Niguarda a Milano. Ovviamente i genitori si sono attivati tramite il proprio legale. 


Questione valutazione:
Chiarisco perché ho scritto che i questionari fatti compilare agli studenti e alle famiglie sotto forma di “qualità” sui docenti sono illegali.
Se dovesse esserci un contenzioso il giudice darebbe ragione all’insegnante, primo perché lo studente non ha i titoli e le conoscenze e competenze per giudicarlo.
Secondo perché c’è un legame docente – discente, un vincolo che esclude l’imparzialità. 
I dirigenti lo sanno ma grazie agli insegnanti zombie, dormienti e servili approvano tutto.

I comitati di valutazione stiano molto attenti a definire quesiti, questionari, griglie di valutazione dei prof. 

Ricordo che i primi a non essere stati mai valutati sono proprio i membri del comitato come ovviamente i dirigenti scolastici che dal 2000 avrebbero dovuto ricevere una valutazione ma soltanto da quest’anno forse partirà il RAV (Sistema Nazionale di Valutazione   a regime.
La scuola statale non offre un servizio come un viaggio di piacere in un villaggio Vacan
ze  dove compili il questionario sulla qualità ma svolge un compito istituzionale cioè quello del diritto costituzionale dell’istruzione. 


La valutazione di tutto il personale della scuola andrebbe fatta seriamente.

Il controllo triennale psicologico e la valutazione da ispettori ministeriali di materia, noi come Unicobas lo chiediamo da 10 anni ma al Governo e al Miur sono sordi per evidenti motivi…
Controllo che andrebbe fatto su tutto il personale della scuola dal dirigente al collaboratore scolastico.
Se lo superi aumenti del 10% di stipendio altrimenti un anno di aggiornamento e se non lo passi via dalla scuola. Come avviene in Francia.


Pensioni

Giorni fa è stata battuta la notizia sulla proposta di legge che permetterebbe di andare in pensione fino a tre anni e sei mesi prima della scadenza naturale con un prelievo sull’assegno del 5-6%. (Restituendo in 20 anni 12mila euro se si andasse un anno prima figuriamoci tre anni… sarebbe un mutuo di 36mila euro!!!). Ma di questo ne avevamo già parlato. Ecco che… come al solito il “bravo” Matteo esperto nel far litigare i lavoratori tra loro, sta inserendo le categorie esenti da prelievi mensili, tra questi “fortunati” rientrerebbero le maestre perché il loro lavoro sarebbe considerato usurante. 

Una mossa astuta per “comprare” consenso e 300 mila voti, frammentando ancora di più il personale della scuola. Mi auguro che ci ripensi, fissando a 63 anni il limite massimo salvaguardando, finalmente, i lavoratori pubblici e privati, permettendo un ricambio generazionale nel lavoro, assumendo altri 500 mila giovani diplomati e laureati all’anno con contratti a tempo indeterminato. 

Sarebbe un grande gesto politico, a favore del popolo italiano e credo proprio che conquisterebbe tra i lavoratori, un consenso e una credibilità mai avuta fino ad oggi.

I lettori ci scrivono

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