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La scuola italiana e la tecnologia oggi

Il Ministero ha in questi giorni annunciato i dati del censimento sulle strutture tecnologiche nelle scuole italiane. Il precedente monitoraggio risaliva al 2001, mentre l’indagine attuale è stata avviata nel febbraio 2004. In futuro le notizie saranno aggiornate continuamente, essendo stato istituito con l’occasione a maggio scorso un osservatorio permanente delle risorse informatiche per la didattica sul sito del Miur.
L’indagine – scaricabile dal sito del Ministero dell’Istruzione, sezione pubblicazioni – rappresenta uno strumento prezioso per capire la diffusione delle tecnologie nelle oltre 10.900 istituzioni scolastiche e per gli oltre sette milioni di studenti dei vari ordini di studio. Tra l’altro, l’ampia partecipazione delle scuole al monitoraggio (oltre l’88% di risposte) rassicura anche sulla qualità dei dati. Dati tanto più capillari perché era richiesta una descrizione analitica delle risorse non solo istituzione per istituzione, ma anche plesso per plesso, sede per sede.
Vi sono dati per tutti i gusti. Il più semplice, ma anche il più significativo, è sul numero totale dei Pc per la didattica nelle scuole. La rilevazione di più di mezzo milione di computer (esattamente 534.454) evidenzia che dall’indagine precedente del 2001, in cui c’era una macchina ogni 28 alunni, si è passati ad oggi in cui ve n’è una ogni 11, come nel resto d’Europa. E il “parco macchine” oggi risulta costituito per un quinto di computer con processori pentium IV, quindi dell’ultima generazione.
Dal rapporto viene tracciato un quadro di effettiva ed importante presenza delle tecnologie nella scuola italiana; ma si riesce anche a scorgerne le tracce di un uso effettivo? Tra gli indicatori che possono meglio intercettare l’effettiva fruizione delle dotazioni informatiche ad uso didattico vi sono, senza alcun dubbio, quelli riguardanti l’incremento e lo sviluppo dei laboratori e delle reti locali. E, quindi, l’utilizzo di internet, la realizzazione del sito web scolastico e l’impiego dello strumento principe di comunicazione a distanza on line, vale a dire la posta elettronica.
Infine, più di nicchia, ma non da sottovalutare perché riguardano le frontiere avanzate delle tecnologie, i dati minimi ma in crescita riguardanti la banda larga, il wireless  e l’utilizzo dell’open source per sistemi operativi e software. In sostanza, tale indagine attesta un incremento positivo e diffuso delle risorse, ma soprattutto lancia una sfida forte agli insegnanti. Altrimenti, parafrasando il Sommo poeta, con rammarico ci accorgeremmo che le tecnologie son ma… chi pon mano ad esse?

Redazione

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