Categorie: Attualità

La scuola italiana è la peggiore d’Europa? Sicuramente i nostri governi lo sono stati

Curzio Maltese, a distanza di qualche settimana torna a parlare della scuola italiana, definita in un precedente articolo la “peggiore d’Europa”.

Dalle pagine del “Venerdì” di Repubblica, il giornalista e scrittore spiega quali fossero le sue intensioni, analizzando il problema da altri punti di vista.

“Non penso che la scuola italiana sia la peggiore d’Europa, scrive Maltese. Sono sicuro piuttosto che i governi di questi ultimi due decenni abbiano distrutto la scuola pubblica e quindi il futuro dei nostri figli come non è accaduto in nessun altro Paese d’Europa”.

A sostegno della sua tesi Maltese chiama in causa i rapporti Ocse: “l’Italia è ultima in Europa in istruzione terziaria dei giovani, solo il 25% contro una media del 42. Siamo diventati il primo Paese di giovani che non studiano e lavorano (NEET) con un tasso del 27,4 % contro la media europea del 14. Abbiamo pochi laureati anche rispetto ai Paesi più poveri del Sud o dell’Est Europa, eppure i pochi non trovano lavoro (38% disoccupati) o sono sotto occupati. Nell’ultimo decennio l’italia è la nazione Ocse che ha più disinvestito in istruzione e ricerca. Si dirà c’è la crisi, mancano i soldi. Balle. Negli stati seri l’istruzione è il primo investimento anti congiunturale”.

Il giornalista se la prende aspramente con gli ultimi governi, secondo lui veri responsabili di questa discesa incontrollata verso il baratro che ha portato la spesa media di ogni studente a 10 mila euro, “meno della metà che in Usa o Gran Bretagna”.

Quindi Maltese, preso atto del fatto che l’Italia “non scoprirà il petrolio trivellando in mare, non fabbricherà le macchine elettriche del futuro ed è fuori dall’alta tecnologia”, propone di ripartire da “cultura, istruzione e formazione”.

Infine una provocazione: “molti insegnanti, genitori e studenti hanno scritto: non è vero che non protestiamo. Ma forse non abbastanza, qui ci vorrebbe una rivoluzione.”

 

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Fabrizio De Angelis

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