Intervenuto come ogni lunedì a ‘Open day’ su Radio Cusano Campus, il direttore della Tecnica della Scuola Alessandro Giuliani ha affrontato diversi temi d’attualità come l’arrivo di bambini dell’Ucraina, o le parole sulla scuola media da parte del ministro Bianchi, fino alle difficoltà dei docenti sulla maturità 2022.
“La scuola vive sicuramente con angoscia questo momento, la scorsa settimana abbiamo realizzato una diretta alla quale ha parlato il ministro Bianchi, molto sentita, partecipata, con quasi 25mila visualizzazioni, un vento importante. Il Ministro ha ribadito l’importanza di far frequentare la scuola ai bambini che sono arrivati e che arriveranno, perché sappiamo bene che arrivano famiglie, spesso anche bambini che raggiungono i loro parenti o amici che già risiedono qui in Italia. Sembra che le stime siano in aumento, attualmente circa 3mila ucraini al giorno stanno varcando il nostro territorio, la maggior parte donne e bambini perché sappiamo che gli uomini sotto i 60 anni non possono lasciare il Paese, mentre gli anziani non vogliono lasciarlo. Il ministero dell’istruzione e non solo ha confermato la volontà del governo di far frequentare la scuola e ci sono anche delle realtà dove questi bambini potrebbero essere affidati a delle famiglie, una delle garanzie è la frequenza della scuola, anche se non sarà facilissimo essere introdotti, c’è un problema di lingua, di turbamento, possiamo immaginare lo stato d’animo di questi bambini, non è affatto una situazione facile. Parliamo di un popolo che ha una dignità, una storia, una fisionomia molto spiccata. Sicuramente le scuole faranno la loro parte per quello che possono fare perché comunque questi bambini non conoscono l’italiano e non sarà facile comunicare. Ci saranno questi mediatori ma dubito che possano essere presenti come degli insegnanti di sostegno. La speranza è che tutto questo sia transitorio e che possa risolversi nell’arco di qualche settimana”.
“Bianchi non è la prima volta che usa toni critici nei confronti della scuola media – afferma Giuliani – io credo che molto sia dovuto al fatto che la scuola media non è ben collegata non tanto alla scuola primaria (non dimentichiamo che abbiamo gli istituti comprensivi dove la scuola media si trova a contatto con la scuola elementare) quanto si rileva lo scollamento con la secondaria. Questo poi diventa un problema reale nel momento in cui scopriamo che la maggior parte degli abbandoni scolastici si rivela attorno ai 15-16 anni quindi quando si lascia la scuola media, ci si iscrive in un corso superiore, si cominciano a riscontrare dei problemi e in quel contesto ci si rende conto che la scuola media non ha fatto un buon orientamento. Ho però delle remore a dare responsabilità esclusivamente alla scuola media. Sappiamo benissimo questa tendenza che c’è (ad esempio nel Lazio) ad iscriversi al liceo, ma sappiamo bene che negli ultimi anni (ce lo dicono i test Invalsi) gli apprendimenti si sono abbassati. Questo innamoramento del liceo non è spesso dettato dalle scuole ma in gran parte dovuto a costrizioni mentali che si fanno le famiglie stesse. Quindi anche se il ragazzino non è studioso, non apprende, però comunque lo mando al liceo che è una scuola più “in”. Bisognerebbe più raccordare la scuola media con altri istituti, professionali e tecnici e di conseguenza fare i conti con la realtà. Non è possibile che qui nel Lazio abbiamo un 70% di ragazzini che si iscrivono al liceo e poi si scopre al primo e al secondo che una percentuale non indifferente non è da liceo. Spesso si va a finire nei centri di formazione professionale e si addebita alla scuola media. Credo che la scuola media abbia tanti difetti però non andiamo oltre a quelli che sono e a quelli che andrebbero superati anche attraverso una strutturazione diversa e delle discipline che cominciano a essere datate da troppi decenni e che vanno certamente adeguate (ma vale per tutti i cicli scolastici) alle nuove tecnologie”.
Chiusura sulla maturità 2022, con i ritardi che non agevolano di certo studenti e docenti: “Siamo arrivati al 7 marzo e non c’è traccia dell’ordinanza sulla maturità – spiega i direttore della Tecnica della Scuola – per i docenti è difficile e poco efficace anche dal punto di vista delle indicazioni che si danno ai ragazzi stessi. In questi giorni si stanno svolgendo le prove simulate, sulla falsariga di quelle dello scorso anno. Sarebbe stata cosa buona e giusta che alle scuole fossero fornite indicazioni precise su quella che sarà la maturità 2022. Siccome la bozza conteneva delle differenziazioni rispetto alla scorsa estate, allora non si comprende com’è possibile che ad oggi si stanno svolgendo le simulate, a giorni si faranno le prove Invalsi (mezzo milione di alunni) e non abbiamo indicazioni chiare, precise. A questo punto se dovessero continuare a tardare creerebbero non pochi problemi alle scuole stesse”.
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