Dopo l’iniziativa dell’Anief e lo sciopero di Cobas, Cub e SdLCobas (rispettivamente il 20 e il 23 ottobre), anche i confederali iniziano ad affilare le armi.
Cisl-Scuola sta lavorando per portare in piazza non solo docenti e Ata ma anche tutti coloro che vogliono sottolineare la centralità della “questione scuola”. La manifestazione è in programma per il 31 ottobre a Roma (piazza Santi Apostoli) e deve servire a far capire a tutti che “la scuola merita di più”, come sostiene il segretario generale Francesco Scrima.
“Gli obiettivi concreti che portiamo in piazza – spiega Scrima – sono tre: rivedere l’entità e i tempi della manovra sulla scuola, ottenere risorse adeguate per il rinnovo contrattuale, contrastare la precarietà stabilizzando il lavoro”.
Per parte sua, Flc-Cgil ha annunciato poche ore fa che entro dicembre ci sarà uno sciopero dell’intero settore della conoscenza (scuola, università e ricerca).
La decisione è stata presa il 14 ottobre dal Comitato direttivo del sindacato.
Il documento approvato dal direttivo parla di “conseguenze negative sul versante della qualità del sistema educativo e sul versante occupazionale” ma anche di “ricadute fortemente negative del decreto Brunetta sul potere contrattuale del sindacato e sul rispetto della dignità e della funzione sociale del lavoro pubblico”.
E non si trascurano gli aspetti più strettamente contrattuali: “La mancanza di risorse per i rinnovi dei contratti, le conseguenze del nuovo modello contrattuale, firmato da CISL e UIL, determineranno un drastico ridimensionamento dei diritti e dei salari dei lavoratori”.
E così Flc arriva alla conclusione che lo sciopero è ormai inevitabile (ma non si capisce perchè proclamarlo a dicembre, quando ormai i giochi sulla legge finanziaria 2010 saranno quasi certamente conclusi).
Pirma di quella data, comunque, il sindacato di Mimmo Pantaleo ha in programma anche altre iniziative tra le quali una manifestazione nazionale il 21 novembre.
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