Ho sempre pensato che ogni scuola debba formare gli/le allievi/e fornendo loro concetti spendibili e utili una volta fuori e lontano dalle mura scolastiche.
Purtroppo sto riscontrando che questo compito ultimamente sta diventando più difficile del solito, un po’ perché gli studenti di oggi hanno poca voglia di fare, un po’ perché le famiglie li hanno abbandonati a sé stessi non seguendoli e supportandoli nelle attività di studio, un po’ perché nella scuola in alcuni periodi dell’anno in classe praticamente non ci stanno mai.
Capita che vengano organizzati incontri e attività di ogni genere, no alla violenza sulle donne, no alla mafia, no al razzismo, no all’inquinamento, no all’illegalità, e ogni altro tipo di evento che porta gli allievi ben lontani dallo stare in classe, dallo studio vero e proprio e relativa acquisizione di competenze utili.
Puntualmente tutte queste attività vengono svolte nelle ore curriculari e vanno così a togliere tempo prezioso per la formazione. Il più delle volte si finisce per togliere ore alle materie di indirizzo.
Per carità alcuni temi trattati sono sicuramente importanti ma solo se svolti e affrontati in modo corretto.
Organizzare tutti questi eventi per il 99% degli allievi è solamente una pacchia. Nulla si apprende, nessun concetto o buon valore, come pensa e vuole far credere qualcuno, viene trasmesso.
Invece di portare i ragazzi lontano dalla classe sarebbe più utile trattare i temi vari restando nella stessa, senza togliere ore ad altre materie, e dopo aver visonato un film, letto un articolo di giornale, guardato un video su YouTube o altro, raccogliere le loro idee, spunti, pensieri, riflessioni sui temi trattati attraverso delle relazioni, temi scritti, che una volta visionati dal docente permettano di capire cosa gli passa per la testa.
Con l’aiuto del docente poi si potrebbe aiutare gli allievi a comprendere che certi modi di ragionare, agire, sono sbagliati e nel peggiore dei casi far intervenire chi di competenza.
Il discorso è molto più complesso di quanto si possa immaginare, e non è compito della scuola educare i ragazzi, perché ciò che sono, cosa fanno, come ragionano, ecc… il loro carattere, l’individuo in sé deriva dall’ambiente che frequentano quotidianamente, in cui crescono, dalle persone che hanno intorno e dalle quali prendono l’esempio di vita, dalle religioni, ecc… .
La scuola deve fare ciò che è veramente importante, formare gli/le allievi/e. Trasmettere concetti, nozioni, metodi che siano di reale utilità per quando si affacceranno nel mondo del lavoro. La scuola deve essere un ambiente sano, i docenti con il loro esempio devono trasmettere quanto di più buono possibile.
Oggi pur di intascare 50/100€, a volte anche di più, molti docenti propongono progetti extra a valanga e così si finisce per togliere ore alla formazione, alle materie di indirizzo.
Le scuole sono diventate progettifici!! Si passano diverse settimane in cui gli allievi sono perennemente impegnati in attività che personalmente ritengo inutili!!
Fossero progetti vicini alle materie di indirizzo che permettano di approfondire concetti o altro legato alle stesse allora sarebbe sensato farli.
Se si vogliono trasmettere buoni valori non è questo il modo corretto per farlo.
La scuola deve insegnare la disciplina, il saper stare insieme, rispettare chi ci sta di fronte che siano essi compagni, docenti o collaboratori scolastici (senza fare distinzioni di classe) e il valore del rispettare il prossimo deve continuare anche fuori da scuola, il rispetto delle regole, l’aiutarsi a vicenda, il valore del lavoro, l ‘impegno, la meritocrazia e tanto altro di buono.
Tutti concetti che si possono apprendere in classe senza fare nulla di extra!
Ma poi chi e che dovrebbe insegnare i buoni valori ai ragazzi? Gli adulti che in molti casi sono peggio?!?! Dai affermiamolo, molti adulti cavalcando l’onda mediatica delle cronache quotidiane cercano di lavarsi la coscienza, ma non sono altro che dei perbenisti. Vogliamo insegnare qualcosa di buono ai ragazzi??!? Iniziamo con il rispettare il prossimo, il collega di lavoro, il vicino di casa, lo sconosciuto che incontriamo per strada, diventiamo un buon esempio da seguire tutti i giorni con i fatti.
E non diamo sempre la colpa o giustifichiamo i giovani se sono quello che sono o fanno stupidaggini, semplicemente gli stessi si sono adattati a quello che è la società odierna, e noi adulti prendiamoci le responsabilità non siamo un buon esempio per loro.
Fabio Gangemi
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