L’Istituto Comprensivo Pablo Neruda di Roma ha ricevuto il gotha istituzionale del mondo della scuola il giorno 22 novembre 2016 in occasione della “Giornata per la sicurezza nelle scuole”: il ministro Giannini, il sottosegretario Faraone e il presidente del Consiglio Renzi, artefice principale della Legge 107.
Ne è nata una kermesse festosa che ha glorificato le magnifiche sorti e progressive della scuola come disegnata dal nuovo impianto normativo. Peccato che il corpo docente del nostro Istituto (come in gran parte del Paese) si sia espresso in questi lunghi mesi in modo assolutamente contrario ai presupposti ideologici e agli effetti negativi della “Buona Scuola”, come risulta dal documento deliberato all’unanimità nell’assemblea sindacale del 21 aprile 2015 e come confermato dalla partecipazione costante ai flash-mob, dall’adesione in massa allo Sciopero Generale del 5 maggio 2015 e dalla protesta del “blocco degli scrutini” contro la Legge 107.
Crediamo che la scuola pubblica debba essere uno spazio aperto, democratico, pluralistico, ma che non possa diventare la sede dell’ufficio stampa del Governo, né di qualsiasi forza politica di opposizione.
Utilizzare gli studenti come estemporanea e inconsapevole claque di questa operazione ci pare non rispettosa delle istituzioni che politici e docenti hanno l’onere e l’onore di rappresentare.
Ci dichiariamo, noi docenti, pertanto estranei a ogni forma di strumentalizzazione autocelebrativa del Governo attraverso l’uso propagandistico dell’immagine dei nostri studenti e del personale scolastico, e ci dissociamo categoricamente da qualsiasi forma di glorificazione della “Buona Scuola”, esibita nel corso della manifestazione, e che a noi sembra un palese tradimento della scuola così come concepita invece dalla Carta Costituzionale.
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