La scuola non è una fabbrica, non me ne vogliano gli operai. La scuola è un micro cosmo di teste pensanti, che hanno idee diverse e si confrontano ogni giorno con centinaia e centinaia di studenti.
Gli insegnanti non sono lavoratori della conoscenza ma professionisti delle didattica. Sono esperti di pedagogia, disciplina relativa ai problemi dell’educazione, in quanto suscettibile di approfondimento dal punto di vista teoretico, psicologico, didattico.
La scuola pubblica laica statale è un patrimonio storico di questa nazione. È la memoria della cultura, è un libro in continuo aggiornamento del libero pensiero. Non si può e non si deve confondere l’istruzione di stato con le scuole confessionali e private. Un diritto costituzionale non è un volantino dei servizi offerti da una scuola privata!
La politica deve difendere la scuola pubblica laica statale, deve mettere in atto tutte quelle azioni che consentano ai nostri giovani di crescere in cultura, conoscenza e competenza. La politica deve investire nella scuola, nell’istruzione statale, perché garantendo a tutti un processo didattico educativo serio e costante, si potrà superare questo periodo storico di regressione culturale dove i genitori sono più istruiti dei figli.
l’Italia a giugno 2018 si è confermata “maglia nera” in Europa, con la più alta percentuale di giovani cosidetti Neet, (un giovane su quattro) ossia che non studiano, né lavorano, né seguono un percorso di formazione.
Una vera emergenza nazionale che deve essere assolutamente risolta e permettetemi di dire BASTA con i contributi alle scuole paritarie e con la falsa storiella del costo standard e la parità scolastica.
I giovani non sono un costo ma una risorsa, bisogna investire di più sul diritto e sulla qualità dello studio.
Maggiore è la capacità di confronto culturale e politico tra i giovani minore è il rischio di derive reazionarie e fasciste.
La vera democrazia nasce e cresce nella scuola pubblica laica statale.
Paolo Latella