La scorsa settimana il rapporto Censis ha evidenziato un’amara verità: da alcuni anni la scuola sta perdendo il suo tradizionale ruolo di “ascensore sociale”, con i giovani provenenti dai ceti bassi che non riescono più a risalire la china come è accaduto per decenni.
Ecco che allora bene vengano le iniziative private che intendono sostenere economicamente gli alunni provenienti da famiglie con scarse capacità economiche: una di queste è nata in questi giorni a Bologna, grazie alla Fondazione Roland Berger Italia.
La Fondazione lo scorso 12 giugno si è presentata ufficialmente agli imprenditori associati a Unindustria Bologna. “Siamo orgogliosi di ospitare nel nostro territorio un progetto nuovo che miri concretamente a promuovere la meritocrazia dando dignità ai ragazzi meritevoli, anche quelli meno abbienti” ha commentato il presidente degli industriali Alberto Vacchi.
Istituita sul modello della tedesca Roland Berger Stiftung, che dalla sua costituzione ha aiutato già oltre 640 ragazzi, la versione italiana prevede che ad ogni studente bisognoso viene assegnato un piano di sostegno individuale, modellato sulle caratteristiche e sui bisogni del singolo, e strutturato in dieci ambiti formativi distinti.
I borsisti potranno contare “sull’appoggio di un tutore volontario, un tramite fra i genitori, la scuola e la fondazione cui potrà affidarsi completamente e che lo seguirà fino alla fine della scuola e all’inizio degli studi universitari”, spiegano dalla Fondazione Roland Berger Italia.
“Dobbiamo iniziare dove le esperienze sono già positive – ha spiegato Roland Berger, fondatore della Società di consulenza e della Fondazione che portano il suo nome -. Il successo del nostro modello di sostegno in Germania oramai è consolidato. Per esportarlo in Italia abbiamo bisogno di partner competenti in loco, con i quali consultarci e collaborare al fine di uniformare il programma ai bisogni dell’Italia”.