«La scuola non odia», questa la mozione uscita dal collegio docenti dell’Istituto comprensivo Pacinotti, in appoggio agli obiettivi della Commissione Segre.
Un «appello» di 203 insegnanti- riporta La Stampa- ai colleghi di ogni ordine e grado, considerato che nella loro scuola i bambini e i ragazzi di origine non italiana, ma quasi tutti nati in Italia, rappresentano la maggioranza degli allievi.
«I nostri ragazzi sentono il clima che si è creato nel Paese, sono abbastanza coscienti delle cose che vengono dette da certi personaggi pubblici e vivono in un’atmosfera di precarietà psicologica», spiega la professoressa portavoce dell’iniziativa verso l’esterno.
E poi aggiunge, riprendendo le parole della senatrice Liliana Segre: occorre dare «una risposta al disagio crescente di questi ultimi mesi, dato dall’assistere all’intensificazione di “fenomeni di odio, intolleranza, razzismo, antisemitismo e neofascismo, che pervadono la scena pubblica accompagnandosi sia con atti e manifestazioni di esplicito odio e persecuzione contro singoli e intere comunità, sia con una capillare diffusione attraverso vari mezzi di comunicazione e in particolare sul web…”. La scuola e i docenti tutti sentono, come comunità formativa, il dovere e l’obbligo di denunciare la cultura dell’odio perché non corrisponde ai valori di cui trasmettiamo il messaggio ogni giorno a scuola».
Ancora: «Noi lavoriamo sull’integrazione e l’inclusione, sui valori della Costituzione. Siamo in questa scuola perché siamo seriamente motivati. Condividiamo gli obiettivi della Commissione Segre perché è dal basso che i contenuti potranno poi essere praticati e realizzati».
A nome dei colleghi la professoressa racconta ancora: « Il nostro obiettivo è la formazione dei ragazzi, la loro crescita come persone, poter lavorare con loro in un clima sereno. Per questo appoggiamo la mozione della senatrice Segre e ci piacerebbe che tutte le scuole approvassero questa stessa mozione, che questa diventasse un movimento diffuso. Per testimoniare una sensibilità che dobbiamo avere, per essere un baluardo di difesa».
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