C’è chi pensa davvero che la scuola possa educare con l'”orientamento”, l'”educazione civica”, con le prediche ipocrite e moralistiche nel vuoto, tutte formalismo e burocrazia. D’altra parte, se per rendere migliori gli esseri umani fosse sufficiente dire loro direttamente cosa fare, ad esempio “fate i bravi”, “siate solidali”, “siate inclusivi” (mentre in scuole che si riempiono di visori per il metaverso mancano i corsi L2 per gli studenti stranieri e veri sportelli psicologici), avremmo già creato l’uomo perfetto.
I percorsi di crescita umana e culturale sono tutt’altra cosa, e richiedono quello che i predicatori delle “competenze” vogliono far scomparire dall’orizzonte, cioè i tempi lunghi necessari alla stratificazione delle conoscenze (a partire da una vera e profonda alfabetizzazione), delle idee, delle esperienze, delle relazioni. Solo questo tempo lungo in cui l’essere umano scopre la complessità del reale e sperimenta la ricchezza e la varietà dei rapporti umani può rendere le persone davvero migliori.
Speriamo che, dopo gli anni difficili che abbiamo vissuto, il punto d’arrivo dei percorsi di studio torni a riempirsi di senso, nonostante gli impedimenti non sempre contingenti: significherebbe che la scuola assolve ai suoi compiti costituzionali, quelli cioè di dare istruzione a tutti i futuri cittadini e attraverso l’istruzione favorirne l’emancipazione. Buoni esami a tutti.
Gruppo La nostra scuola Associazione Agorà 33
Continuano in modo frenetico gli incontri tra organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL 2019/2021 e i…
L'insegnante di sostegno che è stata aggredita da una schiera di trenta genitori inferociti è…
“Nella Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole, il mio pensiero commosso va alle vittime…
La scrittrice Susanna Tamaro, in un'intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, ha fatto una…
La recente sentenza della Corte di Cassazione del 11 giugno 2024 ha aperto una significativa…
È bene diffidare di chi vede complotti ovunque. Eppure qualche complotto esiste: i giovani vanno…