Attualità

La scuola non serve solo per la cultura, ma pure per trovare lavoro: Valditara insiste

I giovani per affermarsi non devono solo conoscere la teoria, ma anche la pratica: per questo è importante che il mondo del lavoro sia presente nel curriculum formativo già a scuola. L’ha ribadito il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, durante un intervento tenuto il 6 maggio Cantù, nel Comasco, dove ha fra l’altro visitato l’Enaip.

“La scuola deve dare una formazione culturale per essere cittadini indipendenti ma deve anche assicurare una prospettiva di inserimento lavorativo, altrimenti il rischio è che uno arrivi poi a disperdersi”, ha dichiarato Valditara giustificando quindi l’impulso dato dal Ministero durante la sua gestione sul fronte Pcto e licei quadriennali.

“Per questo – ha infatti aggiunto il ministro – insisto sul lavoro e sull’importanza del collegamento con il mondo del lavoro e dell’impresa e perché ho voluto tanto fortemente il 4+2” che consente a chi si diploma agli istituti tecnici e professionali in quattro anni di iscriversi direttamente agli Its“.

Le convinzioni del ministro dell’Istruzione e del Merito sul rapporto scuola-lavoro sembrano trovare conforto anche tra il corpo insegnante.

Qualche mese fa quasi il 90% dei docenti ha spiegato che il contributo delle aziende alla formazione è importante, perché introduce esempi concreti per le nuove generazioni, le quali vengono anche indotte a fare scelte etiche e consapevoli per il loro futuro.

La convinzione è emersa a seguito della ricerca “Il rapporto Scuola-Azienda. Un dialogo attuale e necessario”, realizzata da La Fabbrica, agenzia di comunicazione educativa associata UNA, e Fondazione Sodalitas, network di riferimento per le aziende leader nella Sostenibilità Sociale d’Impresa.

Alessandro Giuliani

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