“La scuola pubblica è plurale, ha anche delle contraddizioni, punti di vista diversi, però li espone tutti e questo ovviamente è un bene importantissimo”: a dirlo è stato il governatore della Puglia, Michele Emiliano, in visita il 21 febbraio in una scuola di Brindisi dove gli studenti hanno difeso nei giorni scorsi con un flash mob un compagno vittima di insulti omofobi.
Secondo il governatore, ex dem, “è la scuola pubblica che ha queste intuizioni. Non so se un’altra scuola con tutto il rispetto per le scuole di natura diversa, avrebbe avuto la stessa forza”.
Per questi motivi, ha continuato Emiliano, “sono venuto qui a ringraziare una scuola che dal punto di vista dell’integrazione potrebbe essere un esempio per tutta la Puglia”.
Michele Emiliano ha poi parlato dell’invito rivolto una decina di giorni fa dal ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, alle scuole del Sud perchè si impegnino di più al fine di andare colmare il gap con il Nord Italia.
“E’ difficile parlare – ha detto il presidente della Puglia – perché qualcuno parla della scuola del Sud come di un posto in cui si devono impegnare le persone, ma si impegnano già moltissimo. Io lo so da sempre, soprattutto in questa provincia dove quando ero magistrato, all’indomani della strage di Capaci, questi ragazzi con i loro genitori, vennero sotto la Procura della Repubblica per dirci che la morte di Falcone, della sua scorta e di sua moglie, non avrebbero dovuto fermare l’azione di ripristino della legalità”.
A Brindisi, Emiliano ha visitato l’istituto alberghiero Pertini, dove gli studenti nei giorni scorsi hanno organizzato un flash mob per difendere un compagno vittima di insulti omofobi.
“La scuola di Brindisi e della sua provincia – ha aggiunto Emiliano commosso fino alle lacrime – è così da sempre e penso che loro debbano sapere che c’è qualcuno che se ne accorge. Non sarà il ministro dell’Istruzione, ma non fa niente. C’è il sindaco qui vicino a me, che è il mio orgoglio, perché si batte come un leone in questa situazione così difficile, e ci sono i nostri ragazzi che sono la nostra speranza”.
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