È quanto emerge, scrive Il Velino, da una ricerca relative ai dati del 2013, dati che stanno facendo molto discutere. L’Education Foundation Southern segnala che il 51 per cento degli studenti dalla scuola materna all’ultimo grado delle scuole superiori, per l’anno scolastico 2012/2013, aveva diritto al programma federale che fornisce pasti gratis e prezzo ridotto. Il programma del pranzo è previsto come sostegno alle famiglie più povere, ma l’esplosione del numero di bambini bisognosi nelle aule pubbliche della nazione è un fenomeno recente.
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“Tutti conoscevamo questa lenta e inesorabile tendenza, che saremmo arrivati a questa maggioranza, ma non avevamo previsto che ci saremmo arrivati così presto”. A fare questa riflessione è Michael A. Rebell della Campagna per Educational al Teachers College della Columbia University, notando che il tasso di povertà è in aumento anche se l’economia è migliorata.
“Molti professionisti vivono meglio e scelgono le scuole private, ma le persone delle classi più basse, che hanno figli, debbono orientarsi sulla scuola pubblica”. Il passaggio a una popolazione studentesca con più poveri significa che nelle scuole pubbliche aumenterà il numero di bambini che hanno meno probabilità di avere il supporto a casa, meno esposti a sollecitazioni ad arricchire la propria vita intellettuale al di fuori della scuola, complessivamente più propensi a mollare e non frequentare il college.