Secondo l’associazione il bambino sarebbe stato rifiutato perché l’istituto “non può essere scambiato per un ospedale e non può quindi assistere persone affette da malattie infettive”. Questa sarebbe stata la motivazione con cui la scuola pubblica per l’infanzia ha rifiutato l’iscrizione.
Inutili i tentativi della madre di spiegare al dirigente scolastico che non si tratta di una malattia contagiosa, in grado di mettere a rischio la salute degli altri bambini. Il piccolo è stato, quindi, iscritto in un altro istituto distante alcuni chilometri. L’associazione ha scritto una lettera indirizzata al ministro dell’Istruzione, al sindaco, all’Ufficio scolastico regionale della Calabria e a quello provinciale di Catanzaro, chiedendo un intervento immediato per la definitiva risoluzione del problema e sottolineando che deve essere rispettato il diritto all’istruzione e alla socializzazione del bambino discriminato. Nella missiva è scritto :”Il fatto è estremamente grave perchè un bambino affetto da fibrosi cistica è un bambino dall’aspetto normale e dall’intelligenza vivace, che però lotta tutta la vita contro una malattia subdola e progressiva che colpisce soprattutto l’apparato respiratorio e digestivo”.
Secondo il vicepresidente dell’associazione “gli ostacoli sono ancora una volta posti proprio da quelle istituzioni che dovrebbero tutelare il bambino e consentirgli un totale e sereno inserimento scolastico e sociale e che invece, con troppa superficialità, lo hanno discriminato, negandogli alcuni dei suoi diritti fondamentali, quali la formazione e la socializzazione”.
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