A Monza monta la polemica per il presunto rifiuto di una scuola cattolica di iscrivere un ragazzo dichiaratamente gay. Tuttavia col passare delle ore la vicenda ha assunto contorni meno aspri e la iscrizione dello studente ha avuto luogo.
A denunciare il fatto i genitori: “nostro figlio non è stato iscritto perché gay”, con la successiva polemica rilanciata sui media dall’Arcigay. A quel punto l’istituto ha replicato con un comunicato in cui ricostruisce quelle che ritiene siano state le inadempienze della famiglia, che non avrebbe espletato per tempo le pratiche.
Alla fine il ragazzo, se lo chiederà, sarà iscritto. Ma a spese proprie perché è tardi per accedere alla ‘dote scuola’, i fondi regionali.
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Tutto sarebbe però nato quasi un anno fa, quando lo studente, dopo aver postato una sua foto seminudo in compagnia di un amico su un social, sarebbe stato deriso in classe e per questo “allontanato dall’aula” scatenando la reazione della famiglia che allora aveva anche sporto denuncia (poi ritirata). Adesso, invece, la famiglia in pratica afferma che per quell’episodio la scuola avrebbe ‘ritardato’ intenzionalmente la sua iscrizione finendo per farlo andare fuori tempo massimo. La scuola invece in una nota, ha ricostruito tutti i ritardi della famiglia sostenendo che il ragazzo “non ha presentato domanda di iscrizione al ‘Terzo corso sala bar’ entro i tempi stabiliti”.