La connettività Internet delle scuole Italiane presenta ancora enormi criticità ed eterogeneità territoriale. Gli ultimi dati dell’Agcom (Autorità garante delle comunicazioni) fanno emergere una situazione ancora ben lontana da quello che dovrebbe essere un normale punto di partenza per avere la scuola digitale. Su 75.361 edifici scolastici censiti ben il 42% risulta coperto da servizi a banda ultralarga basati su reti fttc (cioè fiber-to-the-cabinet, in sostanza la fibra è attestata all’armadio ripartitore) con tecnologia Vdsl2, in grado di fornire prestazioni teoriche superiori ai 100 Mbps (megabit al secondo), addirittura il 17% non può aspirare a qualcosa di più di un Adsl e il 6% risulta senza corrispondenze. Per quanto riguarda la fibra fino a casa (ftth) si parla di un 17%, quindi poco più di 13mila edifici. Se da una parte la copertura esistente non accende l’entusiasmo, è ben più sconfortante scoprire che la maggior parte delle scuole, per questioni di budget o per poca informazione, mantiene attivi vecchi abbonamenti con basse prestazioni in termini di velocità di banda quando potrebbe averne molto di più.
Il decreto Salva Italia ha dato mandato ad Agcom di costruire una banca dati di tutte le reti di accesso Internet esistenti sul territorio nazionale La banca dati offre, inoltre, la possibilità di analizzare lo stato di sviluppo dell’offerta di accesso ad Internet al singolo indirizzo e di fare valutazioni comparative sulle diverse tecnologie e velocità. Analizzando i dati regionali di copertura delle scuole si evidenzia uno scenario eterogeneo dove ad esempio la copertura media ftth è di circa il 20% degli edifici, con esempi positivi in Campania (1.900 edifici), Lazio (1.500), Liguria (393) e Sicilia (1.400). I dati più negativi sono quelli del Molise (23), Trentino Alto Adige (61) e Calabria (174). La Lombardia non va oltre quota 847 su circa 7mila. Le medie di copertura totale sono allineate tra le tipologie di scuole ad eccezione delle secondarie di primo grado dove la copertura Fttc crolla al 36%. Ci sono 3.145 asili coperti da servizi ultra-broadband contro 2.500 scuole superiori di secondo grado, ma dobbiamo tenere conto che le scuole per l’infanzia sono complessivamente in Italia più di 29mila mentre le superiori poco meno di 15mila. Dopo il lockdown le Regioni hanno fortemente chiesto risorse per far fronte all’esigenza di fornire tutti gli studenti di almeno un dispositivo digitale e di garantire la copertura ultra larga banda in almeno 32 mila plessi scolastici cosi da ridurre il gap e l’eterogeneità vista sopra.
Dopo l’approvazione a maggio del “Piano scuola digitale” da parte del CDM, finalmente il MISE ha pubblicato il decreto attuativo del primo ottobre con cui ha dato mandato formale a Infratel di bandire una gara aperta per collegare 32 mila scuole con connessione a 1Gigabit e banda minima garantita di 100 MBps comprensivo di cablaggio interni e di manutenzione degli stessi impianti cosi da garantire piena efficienza al servizio.
Un passo avanti importante per garantire la base di riferimento per una scuola “connessa” e digitale.
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