Secondo il rating offerto dall’organizzazione THE (Times Higher Education), l’ateneo menzionato ha raggiunto uno dei più elevati punteggi all’interno dell’analisi condotta tra gli istituti di formazione secondaria e post-universitaria fondati da meno di 50 anni. L’analisi ha preso in esame, oltre a fattori generali di natura didattica, amministrativa e qualitativa, anche elementi attinenti all’inclusione, alla parità di trattamento, ai progetti ed agevolazioni destinati a studenti con disabilità e al tasso di occupazione dei laureati triennali o magistrali, richiesti e rapidamente acquisiti dal mercato del lavoro per posizioni di prestigio all’interno di enti pubblici, aziende e big corporations. Gli atenei e le università valutate a livello globale, per l’anno 2022, sono stati 790, con particolare riferimento al continente europeo e asiatico che, assieme, si contendono in numerose occasioni il podio dell’iniziativa, rivolta anche al tema della globalità e dell’internazionalizzazione dei percorsi di studio offerti.
A livello globale, il podio è conteso tra Europa e Asia, con l’arrivo in prima posizione di PSL Paris Sciences et Lettres, che mantiene eccellenti rapporti di scambio con la Sant’Anna di Pisa, in merito al progetto di Cooperazione Europea (EELISA), che include anche la Scuola Normale Superiore, sita nella medesima città. Al secondo posto troviamo la Nanyang Technological University di Singapore, mentre il terzo è stato assegnato alla Hong Kong University of Science and Technology. Gli atenei asiatici, in ogni caso, confermano il loro trend qualitativo a livello globale, dando un’occhiata ai dati pubblicati gli scorsi anni. Per il Belpaese sono presenti sono presenti 17 istituzioni universitarie, che gareggiano secondo parametri imposti dalla competizione. Infatti THE, come di consueto, si è adoperata di metri di giudizio dipendenti da progetti passati, che non tenevano in considerazione il numero di studenti iscritti e l’anno di fondazione dell’ateneo oggetto della valutazione. Si prendono in esame, a tal proposito, il numero di lavori di ricerca e le pubblicazioni redatte, anche tenendo in considerazione la circolazione degli elaborati, le citazioni e la qualità. Altro aspetto è l’apertura internazionale, l’accoglienza rivolta agli studenti stranieri e l’inclusione di quelli con disabilità, attraverso laboratori adeguati e lezioni frontali con caratteristiche speciali.
La Scuola, che ha appena compiuto 35 anni dalla sua fondazione, fonda la propria didattica su tematiche come l’“Industrial Income” e la “Terza Missione”, per la quale si classifica per il secondo posto a livello mondiale dopo la coreana Ulsan National Institute of Science and Technology. Eccellente anche il livello dei lavori di ricerca redatti e pubblicati per docente. “La competizione continua a farsi più ardua a livello globale e direi anche europeo – ha fatto presente la rettrice Sabina Nuti – a dimostrazione di quanto sia complesso mantenere, nel tempo, posizioni di vertice. Le variazioni nel ranking mondiale, nel 2021 la Scuola Superiore Sant’Anna era settima al mondo, sono giustificate dal raddoppio del numero delle università entrate nella classifica e dal conseguente aumento della competitività che richiede un nostro continuo miglioramento. Rientrare tra le prime 20 giovani istituzioni universitarie al mondo, tra le prime 10 in Europa e confermare la prima posizione in Italia sono risultati ottenuti grazie all’impegno di tutte le componenti della Scuola Superiore Sant’Anna, grazie alla collaborazione con tutto il sistema universitario italiano e con il mondo delle imprese e delle istituzioni pubbliche”.
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