La scuola: un ascensore sociale

Docente di Lingua e civiltà francese, già massacrata dalla Riforma Gelmini, e elettrice del PD, non posso non riflettere su quelle che saranno le conseguenze della riforma che, avete osato chiamare della “Buona Scuola” e, riflettendo, non posso restare in silenzio.

Cari politici che pretendete di governarci, caro Renzi, cara Giannini, caro Faraone, io vi chiedo il perché di tutto questo.

Voglio credere, voglio sperare che il vostro problema sia la mancata conoscenza della realtà.

Bello e giusto tutto ciò che proponete sarebbe nel mitico paese di Teoria, bella l’idea di una maggiore autonomia dei Dirigenti, splendido il merito per quei docenti che svolgono bene il loro mestiere, ma, nel paese di… “realtà” , gli scenari sono diversi …nel paese di “realtà” tutto è più complicato.

Per esempio, credete veramente che qualcuno possa giudicare il merito dei docenti? Avete la più pallida idea di quante variabili possano interferire sull’azione didattica (ambiente socio-culturale di provenienza dei discenti,livelli di partenza, differenza di risorse pratiche etc…) ?

Pensate veramente che i Dirigenti, tutti i Dirigenti, siano in grado di svolgere il delicatissimo e impegnativo compito che la riforma dovrebbe loro assegnare? Bersani aveva parlato della scuola come di un possibile e auspicabile ascensore sociale e con questa riforma lo sarà : per uno sparuto gruppo di docenti sarà l’ascensore che porta verso i piani alti di un effimero quanto pericoloso potere, la cui chiave d’accesso sarà costituita unicamente dal servilismo.

Il servilismo ignorante e ottuso, il servilismo becero e arrogante, il servilismo succube e pavido, il servilismo spregiudicato ed egoista, il trionfalismo del servilismo, insomma, che consegnerà questo paese, nel giro di qualche decennio, al buio dell’ignoranza, alla mancanza di autonomia mentale, al soffocamento di un qualsiasi pensiero critico… è questo ciò che volete?.

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