L’eliminazione delle spese di trasporto scolastico il sabato concentrando l’attività didattica dal lunedì al venerdì (ore 8,25-13.55) con un rientro pomeridiano, fino alle 16,30, porterebbe un risparmio di circa 50mila euro, a cui vanno aggiunti quelli, ancora da stimare con esattezza, relativi all’uso dell’elettricità, del riscaldamento e di altre utenze che verrebbe smorzato passando da sei a cinque giorni di scuola.
Tuttavia la questione principale riguarda l’orario dei docenti che in questo modo non verrebbero più a fare l’ora di 60 minuti ma di 50 per cui si dovrebbero in qualche modo recupere 10 minuti.
Occorre allora omogeneità, ossia che in tutte le scuole avvenga lo stesso giorno anche perchè le società sportive a cui afferiscono molti giovani promesse sarebbero in difficoltà: dicono al Comune di Siena. Ma c’è poi il nodo della mensa.
“Dovrebbero portare un panino a scuola e mangiarlo, in alcuni casi, in classe perchè manca la mensa”.
Nessun ‘no’ pregiudiziale alla settimana corta, dicono al Comune di Siena, ma c’è da lavorare per abbattere le barriere: mentali, fisiche e anche didattiche.
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