Un’indagine della Corte dei Conti nel settembre del 2018 rilevava il ritardo nell’attuazione del “Piano straordinario di messa in sicurezza” degli istituti scolastici nelle zone a rischio sismico.
La relazione sottolineava in particolare “l’inadeguatezza delle risorse finanziarie disponibili in relazione al fabbisogno stimato e all’urgenza degli interventi affermata dal legislatore, il passaggio da una logica emergenziale ad una strutturale nella programmazione, la parzialità degli interventi di messa a norma che hanno interessato solo una porzione limitata del patrimonio edilizio scolastico”.
A tal riguardo si ricorda che in Italia ci sono attualmente 40.151 edifici scolastici attivi, di cui 22.000 costruiti prima del 1970. Di questi edifici, il 53,2% dispone del certificato di collaudo statico, il 57,5% utilizza soluzioni per ridurre i consumi energetici e nel 74,5% delle scuole italiane sono state abbattute tutte le barriere architettoniche.
Purtroppo però ancora il 59,5% degli edifici scolastici risulta tuttora privo del certificato di prevenzione incendi e il 53,8% non ha quello di agibilità ed abitabilità.
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