I lettori ci scrivono

La società degli eterni fanciulli

Sembra che siamo immersi in una società di rammolliti, di ragazzi che non possiedono nemmeno le competenze per compiere le azioni più elementari della vita quotidiana come lavarsi accuratamente le mani, allacciarsi le scarpe, appendere bene gli abiti sugli appositi appendini, fare ricreazione stando seduti sui banchi.
A tutto ciò dovrebbe pensarci la famiglia perché è lì che il ragazzo trascorre la maggior parte del tempo, mentre a scuola passa solo una parte della sua giornata e il docente deve pensare a svolgere la sua progettazione, a spiegare, a interrogare, a valutare.
Si può capire quando si devono responsabilizzare questi nostri ragazzi, quando devono crescere, quando devono diventare adulti.
Sembra che non lo diventeranno mai, che resteranno degli eterni fanciulli, che in età adulta penseranno ancora che la vita è un continuo gioco, invece, che una palestra in cui si affrontano giorno dopo giorno i più svariati problemi.
Accanto ai ragazzi anche i genitori devono apprendere il mestiere di essere genitori, in quanto devono accompagnare i propri figli in un percorso che li porti a diventare responsabili, autonomi, indipendenti, insomma abituarli a sapersi muovere nel mondo.
Di fronte a quali situazioni si trovano i docenti? Si trovano nella condizione non si insegnare, ma di fare il “badante” venendo continuamente incontro alle richieste degli alunni che non conoscono ancora le regole e le azioni più elementari del vivere quotidiano che noi adulti di una volta abbiamo imparato abbastanza presto perché i genitori di un tempo ci responsabilizzavano, ci insegnavano le regole e ci aiutavano a diventare grandi per poi farci camminare con le nostre gambe. Ora, invece, i ragazzi sanno, da piccoli, utilizzare il cellulare, conoscono i videogiochi già da quando sono ancora in fasce, sono, insomma internauti e tecnologici da subito.
La vita, purtroppo, non è fatta solo di videogiochi, di cellulare, è fatta di tante cose belle che sono i sentimenti, le esperienze individuali che vanno vissute e assaporate fino in fondo, altrimenti la vita diventa soltanto un trascorrere il tempo nell’inerzia, nell’oziosità senza capirci un’acca. È, dunque, il momento di aprire gli occhi, di vedere in faccia il mondo e la realtà che ci circonda, perché andando avanti di questo passo si avrà una società di individui che non sapranno nemmeno porsi le più elementari domande dell’esistenza, muoversi nel mondo, interagire con gli altri.

Mario Bocola

 

I lettori ci scrivono

Articoli recenti

I Simpson, nel loro mondo c’è davvero di tutto, inclusa tanta scienza

Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “La meraviglia delle scoperte” tenuta da Dario De Santis dal titolo: “I Simpson, nel…

23/12/2024

Il 2025 sarà l’anno record di spese militari, mentre caleranno per Scuola, Ricerca e Sanità: petizione Avs per fermare nuovi carri armati e missili

"Servirebbero più risorse per la scuola pubblica e per l'istruzione per garantire il diritto al…

23/12/2024

Compiti casa, sì, no, dipende

I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…

22/12/2024

Il Sicilia Express funziona. A casa tanti prof e studenti dalle brume del nord in treno

È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…

22/12/2024

Concorso ordinario Pnrr 2024, non vengono valutati i titoli informatici e le certificazioni linguistiche inferiori quelle di livello C1

Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…

22/12/2024

Concorso docenti 2024, costituzione delle commissioni giudicatrici, presentazione della domanda

Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…

22/12/2024