I lettori ci scrivono

La solitudine dei docenti: sempre meno considerati dalla società

È sempre più evidente la solitudine dei docenti che non hanno alcun mezzo e strumento per potersi difendere.

Si stanno vedendo, tuttavia, soltanto gli aspetti negativi dei docenti, come gli unici responsabili dei fenomeni di violenza (che si sono verificati verbalmente anche attraverso la DAD) e non si tiene nel dovuto conto anche gli atteggiamenti tutt’altro che positivi dei genitori e degli alunni che in classe rivolgono parole volgari, offese, minacce nei riguardi degli insegnanti che hanno il gravoso e difficile compito di formare le nuove generazioni.

Se tutti gli insegnanti devono essere sottoposti a visite psichiatriche non è affatto giusto perché si tende sempre a fare di un’erba un fascio.

Ci sono casi isolati e questi vanno individuati e non va assolutamente bene che in Italia per colpa di pochi debbono sempre pagare tutti. E avviene sempre così.

Se i comportamenti dei docenti sono esasperati da una dilagante forma di maleducazione estrema andiamo a considerare dietro quei comportamenti cosa c’è.

C’è ovviamente una società a pezzi, disgregata, assente, priva di strumenti coercitivi, irrispettosa delle regole, sfrontata, composta di famiglie che hanno completamente perduto la bussola dell’educazione e del rispetto verso il prossimo. Quindi verso quale tipo di società stiamo andando? Stiamo andando nella direzione di una società fondata sul nulla che non vede alcuna prospettiva di riabilitazione se non si cambia subito la rotta.

Sembra quasi che i nostri ragazzi che sono spavaldi, sfrontati sono i nuovi barbari che si affacciano alle porte di un impero ormai in decadenza.

L’impero è formato dalle due agenzie educative la famiglia e la scuola che non seguono più le identiche rotte ma viaggiano su binari completamente opposte o come due montagne che non si incontreranno mai.

 

Mario Bocola

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