La sorveglianza delle classi: dove inizia quella dei collaboratori scolastici, dove finisce quella dei docenti?

La sorveglianza degli alunni è uno dei compiti e delle responsabilità civile e penale del personale scolastico, docente e non docente.

Sembra chiaro che durante le ore di lezione la vigilanza degli alunni nelle aule è di competenza del docente e al di fuori della classe, negli spazi comuni, è, invece ,di competenza dei collaboratori scolastici, i quali dovranno vigilare che gli alunni non procurino danni a sé stessi e agli altri. Il problema è di difficile soluzione, allorché alcune classi restano scoperte per tutta una lezione, cioè senza insegnante di classe, assente, e anche senza sostituzione.

Il collaboratore scolastico deve trascurare la vigilanza degli spazi comuni e gli altri compiti che sono di sua competenza ordinaria, per limitarsi a sorvegliare la classe scoperta? E se sullo stesso corridoio le classi scoperte sono più di una , come dovrebbe dividersi il collaboratore?

A meno che non abbia il dono dell’ubiquità, si troverà in una situazione di non poter svolgere adeguatamente la sorveglianza. In tal caso di chi è la responsabilità civile e penale di eventuali incidenti a danno degli alunni o delle cose?

Certo non parlo per ipotesi, perché situazioni del genere sono abbastanza diffuse nelle scuole, soprattutto superiori. In definitiva i collaboratori scolastici sono diventati anche tappabuchi dei docenti che non fanno, a ragione o a torto, le sostituzioni? Anche se i collaboratori scolastici volessero fare i tappabuchi dei docenti, non hanno né avranno mai il dono dell’ubiquità per assicurare la sorveglianza degli alunni nelle classi!!

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