Tea rooms, operaie della ristorazione di Luisa Carnés è un romanzo pubblicato in Spagna negli anni Trenta e ben presto dimenticato e accuratamente occultato dai censori franchisti che sopprimevano ogni scritto in cui, anche velatamente, si adombrassero idee progressiste.
Tea rooms è una storia scritta da una proletaria che lavora servendo il cibo in contesti di assoluto sfruttamento dei lavoratori e che vede crollare i propri sogni di riscatto sociale. Una storia che dimostra come nella Spagna degli anni Trenta fosse presente una forte coscienza politica femminista.
Dimenticata per circa un secolo – come ricorda il quotidiano spagnolo El Confidencial – Luisa Carnés riemerge dall’oblio nel 2016, data della ripubblicazione del suo libro e oggi, grazie alla professoressa Guadalupe Jover – membro della commissione ministeriale che stila i programmi di Lingua e letteratura castigliana nelle secondarie superiori – entra ufficialmente nei licei spagnoli. Una bella rivincita per la scrittrice madrilena, che morì esule in Messico nel 1964 dimenticata da tutti.
Siccome, come si sa, tutto il mondo è paese e anche in Spagna per i ragazzi e le ragazze in età da liceo la lettura non rientra tra le attività preferite, Guadalupe Jover ha pensato bene di affiancare alle colonne portanti della letteratura spagnola – Cervantes, Garcilaso De La Vega, Calderon de la Barca – alcuni autori che, a suo parere, potrebbero da un lato aprire gli orizzonti culturali dei liceali spagnoli e dall’altro farli appassionare alla lettura.
Benvenuta, dunque, a Luisa Carnés e alle sue storie di sfruttamento del lavoro, di quello femminile in particolare; ma benvenuta anche a Marjane Satrapi e al suo Persepolis, in cui l’autrice iraniana narra a fumetti, in francese, la sua infanzia in Iran, l’evoluzione e i tragici mutamenti che il suo Paese ha subìto in seguito alla rivoluzione islamica, il tutto visto attraverso gli occhi prima di una bambina e poi di una donna.
Fa il suo debutto nei programmi di letteratura delle scuole spagnole anche Alice Walker con uno dei romanzi più rappresentativi, Il colore viola, in cui la scrittrice afroamericana, nel 1982 affrontava temi universali come il razzismo, la violenza di genere, la sessualità femminile. Un libro che le valse il Premio Pulitzer e il National Book Award.
Introduzione di autori moderni e contemporanei che sappiano intercettare i gusti e gli interessi degli adolescenti, una vasta gamma di opere straniere, lettura di romanzi in classe: questa la ricetta del ministero dell’istruzione spagnolo per coinvolgere migliaia di ragazzi renitenti alla lettura. Sarà sufficiente?
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