Se un ragazzino dai 13 ai 16 anni dice che non riesce ad andare a scuola perché è troppo stanco, potrebbe essere affetto dalla CFS: Chronicle Fatigue Sindrome, sindrome da stanchezza cronica.
Una forma di encefalomielite mialgica sulla quale l’università di Bristol ha condotto ricerche fin dagli anni 90.
Dopo aver preso in esame 5.756 bambini inglesi gli studiosi hanno scoperto che 2 su 100 presentano in media i sintomi della malattia, ovvero una stanchezza invalidante che causa sofferenza estrema e impossibilità a svolgere molte attività quotidiane, mentre solo il 10% dei malati riceve cure adeguate e ben il 94% non è creduto dai genitori.
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I soggetti più a rischio, almeno nella fascia 13-16 anni, sono le ragazze cresciute in ambienti poveri, in mezzo a difficoltà finanziarie, pessime condizioni abitative e solitudine, mentre chi è colpito dalla CFS riesce a frequentare la scuola solo per un paio di giorni la settimana.
La CFS è una malattia molto debilitante, che ha un enorme impatto sulla vita dei bambini e delle loro famiglie, anche perché, conclude la ricerca, il 94% dei bambini con CFS riferisce di non essere creduto e quindi di veder aggravato il proprio stato psicofisico a causa delle accuse ingiustificate di svogliatezza avanzate dai genitori.