Manuela Serra, M5S Commissione Istruzione Senato denuncia questo paradosso tutto italiano in un lapidario comunicato:”Sapete cosa succede ai docenti che studiano, investono nella loro formazione e si specializzano? In un paese normale sarebbero premiati, in Italia invece vengono penalizzati. I docenti che fanno un dottorato di ricerca o una specializzazione post laurea, infatti, perdono la posizione nella graduatoria d’istituto per poi recuperarla soltanto l’anno successivo. “
Una svista, un atto di superficialitè? Eppure questa assurda e palese ingiustizia è prevista dal contratto collettivo nazionale integrativo concernente la mobilità del personale docente, educativo ed Ata per l’anno 2014/2015. Il periodo di congedo straordinario non viene valutato ai fini dell’attribuzione del punteggio relativo alla continuità del servizio nella stessa scuola. In questo modo l’insegnante in congedo non solo non matura punteggio ma, nel momento in cui fa rientro a scuola, viene inserito in fondo alla graduatoria d’istituto per ritrovare la propria posizione solo all’inizio dell’anno scolastico successivo.
Insomma lo Stato italiano sembra non attribuire alcuna importanza allìaggiornamento degli insegnanti: “E’ un’assurdità soprattutto se consideriamo che la frequenza del corso di dottorato di ricerca costituisce un’occasione di aggiornamento e specializzazione del docente e, allo stesso tempo, consente il miglioramento della sua professionalità, a beneficio della scuola in generale e degli studenti.”
Per questo il M5S ha presentato un’interrogazione in Commissione Istruzione per sollecitare il ministro Giannini a garantire la continuità di punteggio e un trattamento più equo per quei docenti in congedo temporaneo per la frequenza di corsi di dottorato di ricerca e/o di specializzazione post lauream.
Formatevi, docenti italiani, studiate, migliorate la vostra preparazione didattica, che poi vi premiano…